Rimpatrio volontario assistito, chi aiuta gli stranieri a tornare a casa

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Aiutare i migranti ad affrontare il rimpatrio come punto d’inizio per un nuovo progetto di vita. Ricominciare da capo, a casa propria, restando vicino ai propri affetti.

E’ lo scopo di Cefa, una ONG bolognese attiva dal lontano 1972 come Comitato europeo per la formazione e l’agricoltura.

Di recente, l’organizzazione si è concentrata su nuovi aspetti inerenti le emergenze, soffermandosi in particolar modo sui migranti.

Ci sono molti cittadini extracomunitari partiti con tantissime speranze di potersi costruire un futuro ricco di prospettive in Europa, ma che dopo diversi tentativi non sono riusciti a trovare la strada giusta.

Tanti di loro vorrebbero fare rientro nel proprio Paese, ed è proprio in tal senso che si muove Cefa.

Come spiegato all’AGI da Andrea Tolomelli, che è responsabile dei progetti Cefa in Marocco, Tunisia e Libia, l’organizzazione fornisce valido supporto a tutte quelle persone che si trovano ai margini della società: “Con i nostri progetti – afferma Tolomelli – riescono a ritrovare la dignità”.

Il Rimpatrio Volontario Assistito comincia a diventare realtà nel 2011.

Il ministero dell’Interno, seguendo una direttiva dell’Unione Europea risalente al 2008, stanzia una cifra di 2400 euro per tutti coloro che decidono di fare rientro nel proprio Paese.

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Ma come spiega lo stesso Tolomelli, questa somma non deve essere considerata “un bonus d’uscita”.

“Sono i soggetti interessati a contattarci – spiega il responsabile dei progetti all’AGI – Per ogni caso facciamo fino a quattro colloqui in modo che la persona sia convinta della scelta. Poi viene inoltrata la domanda in prefettura che può autorizzare o rifiutare. La possibilità è per chi ha un permesso di soggiorno in scadenza o già scaduta”.

Ma va sempre tutto a buon fine?

“Non sempre – afferma Tolomelli – Alcuni dopo un anno si sono ritrovati di nuovo senza nulla, ma in certi non è prevedibile”.

La modalità di “rimpatrio assistito” è praticata anche in Francia – dove vengono stanziati 6500 euro a persona, ndr – e in Germania.

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