Regolarizzazione, pubblicati i contributi forfettari a carico dei datori di lavoro

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La regolarizzazione dei lavoratori stranieri, fortemente voluta dal Governo Conte e specialmente dalla ministra per le Politiche Agricole, Teresa Bellanova, (non ha purtroppo raggiunto i risultati sperati in agricoltura) aggiunge un altro tassello: il cosiddetto “contributo forfettario integrativo” a carico dei datori di lavoro.

Si tratta di una somma di denaro che ogni datore di lavoro deve corrispondere per ognuno dei lavoratori da regolarizzare.

Gli importi mensili aggiuntivi per la sanatoria sono stati definiti ieri in un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, dove vengono precisate le somme da versare per tutti i datori di lavoro che hanno inoltrato domanda di regolarizzazione di un rapporto di lavoro preeesistente.

In base ai settori di impiego, l’importo del contributo forfettario è soggetto a variazioni. Ad esempio, per i settori dell’agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse, l’importo da versare per i datori di lavoro è di 300 euro per ogni dipendente da regolarizzare.

Per quanto riguarda invece i settori dell’assistenza alla persona per se’ stessi o per componenti della propria famiglia, ancorché non conviventi, affetti da patologie o disabilità che ne limitino l’autosufficienza, il contributo forfettario è di 156 euro.

Stessa somma per il settore del lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.

La modalità da utilizzare per effettuare il versamento è la compilazione del modello F24, con l’inserimento del codice tributo che verrà indicato dall’Agenzia delle Entrate.

Come precisato sul decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il contributo verrà destinato per un terzo all’entrata del bilancio dello Stato, a titolo fiscale, per un terzo all’INPS, a titolo contributivo e infine per un terzo all’INPS, per il successivo accreditamento al lavoratore, a titolo retributivo.  

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