Reddito di cittadinanza, restrizioni per gli stranieri

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reddito di cittadinanza

Fin da quando è stato annunciato, il reddito di cittadinanza è stato interessato da dubbi riguardanti la sua estensione agli stranieri.

Se il Movimento 5 Stelle, su questo tema, non ha mai avuto una posizione unanime, la Lega ha sempre chiarito che la misura doveva essere garantita soltanto agli italiani.

Sta di fatto che il reddito di cittadinanza, dopo aver ottenuto la firma del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sta per approdare in Aula, dove avrà vita il dibattito parlamentare.

Di sicuro gli emendamenti non mancheranno, e senz’altro terrà banco anche il discorso relativo agli stranieri, specie dopo l’emendamento presentato ieri dal Carroccio in commissione Lavoro al Senato.

I senatori del partito guidato dall’attuale ministro dell’Interno del governo Conte, Matteo Salvini, hanno infatti inserito regole più rigide per l’accesso al reddito da parte dei cittadini extra-Ue.

In sostanza, tutti coloro che non fanno parte dell’Unione Europea dovranno presentare una certificazione dello stato di famiglia rilasciata dai Paesi di origine.

La restrizione viene chiarita dal quotidiano “La Repubblica”, che spiega come i cittadini di Stati non europei dovranno presentareapposita certificazione rilasciata dalla competente autorità dello Stato estero, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall’Autorità consolare italiana“.

Tuttavia, non è questa l’unica modifica approvata in seguito agli emendamenti.

Stando a quanto riferito da “Wired”, l’esclusione dal reddito di cittadinanza per dimissioni volontarie si applicherà solo al lavoratore, e non a tutta la famiglia.

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