Portogallo, tassa del 10% per i pensionati stranieri. E’ la fine di un “sogno”

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Brutte notizie per tutti coloro che stavano già progettando di godersi la propria pensione in Portogallo.

Il governo socialista, presieduto da Antonio Costa, ha infatti inserito un emendamento nella Finanziaria 2020 che prevede una tassa del 10% su tutte le entrate previdenziali degli stranieri “residenti non abituali” in loco, come riportato dal quotidiano “La Repubblica”.

Il pagamento minimo per ogni pensionato diventa quindi di 7.500 euro. Una bella “mazzata”, specie se si considera che fino ad oggi i pensionati che decidevano di stabilirsi in Portogallo potevano beneficiare di un’esenzione fiscale completa per 10 anni.

Il governo socialista ha già fatto sapere che l’introduzione della tassa del 10% riguarderà solo i nuovi arrivati, e pertanto non potrà essere considerata retroattiva: in parole povere, chi già usufruisce dell’esenzione fiscale può stare tranquillo.

Tuttavia, la scelta del governo Costa sta scatenando un mare di polemiche in Portogallo. Sono specialmente gli imprenditori a fare la voce grossa e a criticare aspramente la nuova tassa.

Scoraggiare gli investimenti stranieri è un crimine contro la nazione“, ha detto il leader dell’associazione degli intermediari immobiliari, Luis Lima, ricordando come negli ultimi anni si sia registrato un vero e proprio boom di domanda estera.

La scelta di esentare fiscalmente i pensionati fu presa nel 2009, quando il Portogallo era attanagliato dalle conseguenze della crisi economica ed era alla ricerca di nuove strategie che favorissero delle entrate.

In tutti questi anni, circa 27.000 persone hanno optato per il trasferimento in terra lusitana, scegliendo come mete Lisbona, Porto e Algarve.

A fare la differenza non solo il vantaggio erariale ma anche il costo della vita, che in Portogallo è piuttosto basso, nonostante negli ultimi tempi si riscontri un lieve aumento di prezzo tra affitti, locali e ristoranti.

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