Politico leghista espulso dalla Cina e rimpatriato in Italia

Cina, il vicesindaco della Lega di Sarzana rimpatriato perché senza passaporto.

Insieme alla delegazione del Comune, nel volo di linea, il leghista ha smarrito il suo passaporto e all’arrivo a Pechino è stato trattenuto nell’area dogana per ben quindici ore.

Nonostante i vari tentativi con l’ambasciata italiana e la lettera di invito del governo cinese, l’amministratore della Lega è stato rimpatriato con un volo per Milano e venerdì è rientrato in Italia.

Due giorni fa una nota ufficiale del Comune che spiegava fosse stato costretto a rientrare per “un’emergenza personale”.

Le reali motivazioni sono state però spiegate ieri in un articolo dal quotidiano di Sarzana.

Poche ore per trasformare la vicenda in un caso politico.

“Sono rimasta senza parole leggendo qualcuno che su FB” ha scritto del “povero leghista trattato da clandestino nella Cina comunista” – sottolinea Federica Giorgi (capogruppo M5S)

Infine Beatrice Casini (Italia Viva):La vicenda è assurda e surreale, compreso il maldestro tentativo di coprire una brutta figura con del vittimismo, se non fossi cittadina sarzanese mi metterei a ridere”.

La Lega sarzanese ha evidenziato come si sia “trovato ad affrontare una situazione molto spiacevole da parte delle autorità cinesi, quasi diventando un prigioniero”.

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