Permessi di soggiorno per asilo e protezione umanitaria, è record nel 2017

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L’ultimo report fornito dall’Istat sui cittadini stranieri non appartenenti all’Unione Europea che vivono in Italia evidenzia come nell’ultimo anno siano aumentati di molto i permessi di soggiorno umanitari  e d’asilo nei confronti dei migranti.

Dando uno sguardo ai dati, si evince che nel 2017 i permessi accordati sono stati 262.770, il 16% in più rispetto al totale dei permessi del 2016.

Una stima che fa toccare un record ai permessi concessi per motivi di asilo e protezione umanitaria: lo scorso anno, infatti, i nuovi rilasci sono stati 101.000, pari al 38,5% del totale dei nuovi permessi.

La prima motivazione d’ingresso nel nostro Paese per i cittadini non appartenenti all’Unione Europea è la richiesta di asilo e protezione internazionale.

Queste persone provengono in larga parte da Nigeria, Pakistan e Bangladesh: sono questi tre Paesi a rappresentare il 41% delle domande di asilo e protezione internazionale.

Tuttavia, si registra un notevole incremento di ingressi da paesi come Bangladesh (+96,3%), Guinea (+66,0%) e Costa d’Avorio (+40,8%), mentre emerge un netto calo di cittadini pakistani (-16,2%).

Sempre stando ai dati forniti dall’Istat, al 1 gennaio 2018 sono 3.714.934 i cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia: un dato sostanzialmente invariato rispetto alle stime relative all’anno precedente.

I cittadini non comunitari provengono principalmente da Marocco (443.147), Albania (430.340), Cina (309.110), Ucraina (235.245) e Filippine (161.609), con le prime tre comunità che registrano una flessione.

L’Istat riporta inoltre che al 1° gennaio scorso le famiglie con almeno un cittadino non comunitario (con permesso di soggiorno valido) sono circa 1 milione e 300mila.

Le famiglie con intestatari del foglio di famiglia non comunitari sono più frequentemente unipersonali al Centro-Sud, mentre al Nord sono in maggioranza le coppie con figli (32,3%).

Per quanto riguarda le acquisizioni per ius sanguinis sfruttando la discendenza da avi italiani, anche qui l’Istat evidenzia un aumento, con le acquisizioni di cittadinanza che vedono in prima fila albanesi (27.112) e marocchini (22.645).

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