Orlando, un appello ai sindaci: “Iscrivete all’anagrafe i richiedenti asilo”

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Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, prosegue la sua battaglia contro il decreto sicurezza e in generale contro le politiche anti-immigrazione del ministro dell’Interno e vicepremier del governo Conte, Matteo Salvini.

Assieme ai sindaci di Siracusa e Crema, Orlando ha appena promosso l’appello #dirittincomune, per chiedere a tutti i sindaci d’Italia di sottoscrivere “un impegno a iscrivere nei registri anagrafici i richiedenti asilo, anche dopo l’entrata in vigore del cosiddetto decreto Sicurezza e immigrazione (legge 132/18)”.

L’appello, che è stato promosso anche da ActionAid e dall’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi) chiede che ai richiedenti asilo venga concessa l’opportunità di accedere a servizi e diritti essenziali nelle varie città in cui risiedono, come istruzione, salute e prestazioni sociali.

Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid, ha voluto ribadire come i diritti siano “un bene comune irrinunciabile”.

“Tutti noi, singoli cittadini, società civile organizzata, siamo chiamati in causa quando vengono compromessi o resi inaccessibili – ha affermato De Ponte al quotidiano ‘Palermo Today’ – Con ‘#dirittincomune’ vogliamo promuovere un’azione ampia e aperta, rivolta sia agli amministratori delle nostre città sia alle organizzazioni solidali, perché i diritti di tutti siano sempre garantiti e si combatta il rischio di esclusione e marginalità sociale. È in discussione la qualità della nostra democrazia”.

“Il riconoscimento di tali diritti è un elemento imprescindibile che costituisce il nostro essere, tutti insieme, una comunità – spiega il sindaco Orlando – Oggi i sindaci si trovano di fronte alla possibilità di escludere, per altro violando la Costituzione, qualcuno, ferendo tutta la comunità, o piuttosto avviare percorsi inclusivi e legali per rafforzare le proprie comunità”.

E’ solo l’ennesimo capitolo dello scontro sul tema immigrazione tra Leoluca Orlando e Matteo Salvini. Una settimana fa il sindaco di Palermo aveva anche proposto di eliminare dal vocabolario il termine “migranti”, in quanto si tratta di “persone, come tutti noi”. Ad aprile, il primo cittadino del capoluogo siciliano accusò il responsabile del Viminale di essere complice delle stragi di migranti in mare. Parole che suscitarono una dura replica da parte del leader del Carroccio.

 

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