Non ha i requisiti da profugo ma può restare in Italia: lo impone una sentenza

permesso di soggiorno

Può restare in Italia anche se non ha i requisiti per ottenere lo status di rifugiato.

E’ quanto stabilito in una sentenza del Tribunale di Venezia, che ha esaminato il ricorso di un giovane del Mali. Due anni fa al ragazzo maliano era stata respinta la richiesta di riconoscimento della protezione internazionale: a rifiutare la domanda del giovane era stata la commissione territoriale di Verona. Ma il giudice del tribunale della città lagunare ha ribaltato tutto, spiegando che l’allontanamento dal nostro Paese avrebbe significato per il giovane del Mali “un danno sproporzionato alla sua vita privata”.

“Ha dato prova di una perfetta padronanza della lingua italiana e per ciò stesso di una seria capacità d’inserimento”, si legge nella sentenza del Tribunale di Venezia. Nel dispositivo viene inoltre precisato che il giovane maliano “ha dimostrato di essere occupato a tempo pieno in molteplici attività lavorative, dalla vigilanza al lavoro in ristorazione e in agricoltura, di aver frequentato e concluso la scuola secondaria, oltre allo svolgimento di volontariato e di essere in procinto di acquisire la patente”.

Per tutti questi motivi il giudice – che pure ha precisato che il maliano non è mai stato “oggetto di persecuzione per razza, religione o appartenenza a un determinato gruppo sociale”, ndr – ha ritenuto inopportuna e inadeguata la “cacciata” dall’Italia del ragazzo, che avrebbe dovuto fare rientro in Mali. “Nel suo Paese – si legge nella sentenza – incontrerebbe non solo le difficoltà tipiche di un nuovo radicamento territoriale, ma si troverebbe in una condizione di specifica estrema vulnerabilità idonea a compromettere la sua possibilità di esercitare i diritti fondamentali, legati anche solo alle scelte quotidiane”.

La decisione del giudice non è piaciuta alle testate storicamente vicine alle forze politiche di centrodestra, come “Il Giornale” e il “Secolo d’Italia”. Ancora nessun commento da parte del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che da tempo ha avviato una campagna di “tolleranza zero” nei confronti degli immigrati clandestini.

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