Nave italiana Asso 28 riporta 101 migranti in Libia : violazione del diritto internazionale ?

Più passano i giorni, più si acuisce lo scontro in mezzo al mare. I salvataggi di migranti nel Mediterraneo stanno diventando fronte di contesa tra i vari Stati, con le imbarcazioni che spesso denunciano violazioni del diritto internazionale.

E’ il caso della nave italiana Asso Ventotto, un rimorchiatore, che ieri è intervenuto in soccorso di 101 persone, tra cui 5 donne e 5 bambini.

Tutti i migranti sono stati trasportati a Tripoli: è stato proprio questo a far sollevare un vespaio di polemiche, in quanto la Libia oggi non può essere ritenuta un porto sicuro.

Ad insorgere contro questa decisione sono state le organizzazioni non governative, la sinistra italiana e soprattutto l’UNHCR, ovvero l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Subito è giunta la replica del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che hanno parlato di azione pienamente regolare e gestito in autonomia dai libici.

Una versione che viene confermata in toto anche dall’armatore, ma che non convince affatto la Commissione Europea, che vuole fare piena luce su quanto accaduto e per questo ha chiesto informazioni al Governo.

Salvini ha sottolineato che la Guardia Costiera italiana non ha coordinato e partecipato a nessuna operazione, e dal comando di Roma aggiungono che le attività “si sono svolte sotto il coordinamento della Guardia costiera libica”.

Una versione che viene sostanzialmente confermata anche dal ministro Toninelli, che afferma come il diritto internazionale non sia stato violato.

Quella di Salvini e Toninelli è la stessa posizione dell’armatore,  la Augusta Offshore, che ha precisato come la richiesta di soccorrere un gommone a circa 1,5 miglia dalla piattaforma sia giunta dal Marine Department di Sabratah.

Inoltre, a detta della Augusta Offshore, le attività si sarebbero svolte sotto il coordinamento della Coast Guard libica, con un rappresentante dell’autorità salito subito a bordo.

Ma le versioni non convincono. Nicola Fratoianni (Liberi e Uguali) si trova a bordo della Open Arms, la nave umanitaria finita al centro delle cronache dopo che Salvini ha impedito lo sbarco dell’imbarcazione nei porti italiani.

“Abbiamo contattato il Centro di coordinamento della Guardia costiera di Roma per segnalare due gommoni in difficoltà a nord di Sabratha – ha detto Fratoianni – ma non ci hanno dato indicazioni. Abbiamo chiamato anche i libici e ci hanno detto che sarebbero intervenuti loro”.

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