“Morirete tutti, mangeremo i vostri cadaveri”: tunisino espulso dall’Italia

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“Prima o poi morirete tutti, entreremo nelle vostre case e vi uccideremo e mangeremo i vostri cadaveri”. Sono solo alcune delle espressioni pronunciate da Mahmoud Jebali, un cittadino tunisino che si trovava detenuto all’interno del carcere di Padova.

Gli agenti di custodia e le indagini del Nucleo investigativo centrale (Nic) della Polizia penitenziaria hanno provveduto a segnalare frasi e comportamenti molto pericolosi da parte di Jebali, che aveva rivolto quelle minacce pesantissime ad un agente del carcere.

Da quel momento in poi, gli uomini del Nic hanno deciso di tenerlo d’occhio, scoprendo che in un’altra occasione il tunisino aveva confermato di voler andare a combattere in Siria non appena sarebbe riuscito ad uscire di prigione.

Dato che i sospetti di un suo legame con le organizzazioni terroristiche sono diventati sempre più forti, specialmente dopo l’apprezzamento mostrato su Facebook riguardo ad un video intitolato “Macellazione lecita di un cristiano”, Mahmoud Jebali è stato espulso dal nostro Paese.

Il cittadino tunisino, 31 anni, è stato riaccompagnato in volo nello stato nordafricano, luogo da dove era giunto a bordo di un barcone. Jebali era privo di permesso di soggiorno ed era riuscito ad entrare in Italia in maniera irregolare dal porto di Lampedusa.

Il sospetto terrorista ha una lunghissima serie di precedenti penali per reati violenti: tra questi, rapine, porto abusivo di armi nonché detenzione di sostanze stupefacenti e utilizzo fraudolento di carte di credito.

L’agente che ha ricevuto le minacce da parte del detenuto tunisino lo ha descritto come un individuo sempre polemico, riottoso e arrogante. “Era diventato un leader religioso – ha spiegato – anche se questo ovviamente è da considerare un fatto normale e non propedeutico ad una radicalizzazione”.

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