Minaccia la moglie e le distrugge casa. Tunisino rischia di perdere il permesso di soggiorno

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permesso di soggiorno

Ha minacciato l’ex moglie con un bastone, prima di scagliarsi contro la mobilia presente all’interno dell’abitazione.

Un uomo di 33 anni, originario della Tunisia, è stato fermato dagli agenti intervenuti sul posto e successivamente condotto in Questura. Per l’aggressore le conseguenze del suo gesto potrebbero essere molto serie: oltre alla denuncia per maltrattamenti in famiglia, all’uomo potrebbe anche essere revocato il permesso di soggiorno.

Il fatto è avvenuto nella mattinata di venerdì a Padova, e precisamente in via Bajardi (zona Mortise). Una pattuglia della squadra volante di polizia è dovuta intervenire in un appartamento dove il 33enne continuava a vivere insieme alla donna, nonostante i due si fossero da poco separati. Si trattava di una soluzione temporanea, in attesa che il tunisino trovasse un’altra sistemazione.

Venerdì mattina si è accesa una forte discussione tra i due, probabilmente dovuta ai rapporti diventati molto tesi negli ultimi tempi. Il 33enne ha perso completamente la ragione e ha tentato di aggredire la donna brandendo un bastone. Non contento, si è poi scagliato con l’arredamento dell’abitazione (di proprietà dell’ex moglie, ndr), danneggiando pesantemente mobili e materassi.

E’ stata proprio la donna ad avvisare le forze dell’ordine, che una volta giunte in via Bajardi hanno provveduto a fermare l’uomo e a condurlo in Questura. Le successive indagini hanno permesso di scoprire che il 33enne era riuscito ad ottenere il permesso di soggiorno proprio grazie al matrimonio con una cittadina italiana: in caso di divorzio, il tunisino potrebbe perdere il diritto di permanenza del nostro Paese.

Nel frattempo, a Podenzano (Piacenza), un egiziano di 38 anni che si aggirava per le vie del centro è stato fermato dai carabinieri della stazione di San Giorgio Piacentino. L’uomo era sprovvisto di permesso di soggiorno, e per lui è subito scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Piacenza per inosservanza delle norme sugli stranieri.

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