Migranti, parole dure dell’ONU: “Italia viola i diritti umani”

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Per l’ONU l’Italia “viola i diritti umani dei migranti” e non rispetta “gli obblighi internazionali”.

E’ pesante l’affondo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite nei confronti del governo italiano, che violerebbe non solo le norme internazionali ma anche i diritti umani dei migranti.

La preoccupazione principale che emerge nell’ultima relazione degli esperti delle Nazioni Unite è quella relativa ad una criminalizzazione nei confronti dei migranti in netto aumento nel nostro Paese, determinata da un razzismo ormai sempre più dilagante.

Inoltre, la relazione sottolinea anche l’atteggiamento di attacco da parte di alcuni membri del governo Conte nei confronti di difensori dei diritti umani, giornalisti, Organizzazioni non Governative (ONG) e anche opinionisti impegnati nel settore, come Roberto Saviano che viene esplicitamente nominato nel rapporto.

Roberto Saviano, scrittore e difensore dei diritti umani, che è sotto la protezione della polizia da più di dieci anni per il suo giornalismo investigativo e per aver pubblicamente denunciato la criminalità organizzata in Italia – si legge nella relazione – ha ricevuto minacce verbali da parte del ministro dell’Interno relativo alla possibile perdita della protezione subito dopo aver espresso le sue critiche sulla politica anti-immigrazione del governo”.

Nella relazione si fa riferimento anche ad alcune espressioni utilizzate dal ministro del Lavoro e vicepremier del governo gialloverde, Luigi Di Maio, che aveva parlato di “taxi del mare” per etichettare le navi delle ONG.

La relazione prende di mira la decisione del governo italiano di “chiudere i porti” alle imbarcazioni ONG, non lesinando critiche nemmeno al decreto sicurezza, fortemente voluto da Matteo Salvini e da poco approvato in Parlamento.

Lo scorso anno l’Italia ha ricevuto cinque comunicazioni dello stesso tenore, senza mai fornire chiarimenti. “In attesa di una risposta – concludono gli esperti delle Nazioni Unite – invitiamo a prendere tutte le misure provvisorie necessarie ad interrompere le presunte violazioni e impedire la loro ripetizione”.

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