Migranti, prosegue azione Sindaci contro il decreto Salvini

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Il decreto sicurezza fortemente voluto da Matteo Salvini, attuale ministro dell’Interno del governo Conte, continua a suscitare moltissime polemiche.

Il fronte di chi si oppone alle misure previste nel provvedimento si sta allargando sempre più: a muovere le fila sono soprattutto alcuni sindaci del Mezzogiorno, in particolare il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando.

Proprio De Magistris è tornato a parlare dei migranti e del decreto Salvini, annunciando di aver firmato una direttiva che dà disposizione agli uffici dell’Anagrafe comunale di procedere con l’inserimento anagrafico dei cittadini migranti presenti sul territorio cittadino e in possesso del permesso di soggiorno temporaneo per richiedenti asilo.

Un provvedimento che si oppone apertamente a quanto previsto dall’attuale legge, “che formalmente impedisce l’iscrizione anagrafica dei migranti in possesso di tali requisiti posti per vari motivi al di fuori dei circuiti dell’accoglienza”, come hanno spiegato gli assessori del Comune di Napoli con delega ai Diritti di cittadinanza Laura Marmorale e all’Anagrafe Monica Buonanno.

Ma anche un altro difensore delle politiche basate sull’accoglienza è tornato a farsi sentire.

Si tratta di Roberto Fico, attuale presidente della Camera e autorevole esponente del Movimento 5 Stelle, che in riferimento al tema dell’immigrazione ha voluto ricordare chel’accoglienza non è una parola astratta, ma significa crescita, sicurezza e benessere”, lanciando così una stoccata (l’ennesima, ndr) al ministro Salvini.

“Un territorio che accoglie in modo virtuoso è più solido e coeso – ha poi aggiunto Fico – Di questo ho parlato con ricercatori che mi hanno presentato alcuni loro progetti, come l’accoglienza sostenibile, che ci sono rivelati un valore aggiunto per le comunità”.

Nel frattempo, la giunta provinciale di Trento non sembra concordare con le parole del presidente della Camera.

Come denunciato dalla CGIL del Trentino, da qui al 2020 “si prevedono 140 esuberi tra il personale delle cooperative sociali che si occupano di accoglienza”.

Come denunciato dalla CGIL del Trentino, da qui al 2020 “si prevedono 140 esuberi tra il personale delle cooperative sociali che si occupano di accoglienza”.

“Tagliare le risorse per l’accoglienza e disinvestire nell’integrazione avrà peraltro l’effetto opposto da quello auspicato dal legislatore – ha detto
il segretario della Fp del Trentino Luigi Diaspro – non una maggiore sicurezza ma un aumento dell’insicurezza sociale”.

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