Migranti costretti alla fame e al freddo, 25 avvisi di garanzia

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Costretti a vivere in condizioni disumane, su materassi buttati a terra, tra cucine invase da sporco e blatte, impianti elettrici pericolosissimi e una nutrizione al minimo.

E’ quanto veniva imposto ad alcuni migranti, a cui veniva anche impedito di frequentare un corso di lingua italiana.

Il terribile quadro è emerso in seguito alle indagini portate avanti dalla Procura della Repubblica di Cassino, che ha provveduto a notificare 25 avvisi di garanzia nei confronti di imprenditori, professionisti, politici e funzionari pubblici.

Ad undici di loro è stato anche imposto l’obbligo di recarsi in Questura per la firma, mentre altri sette non potranno esercitare attività imprenditoriali per un anno.

Nell’inchiesta è venuto fuori che nel cassinate esistevano ben due associazioni a delinquere, che da otto anni facevano ponti d’oro sulla pelle dei migranti.

Le forze dell’ordine hanno infatti provveduto a sequestrare beni per tre milioni di euro.

I criminali, che avevano esteso il loro raggio d’azione anche nelle province di Latina, Rieti, Caserta e Isernia, devono rispondere di frode in pubbliche forniture e abuso d’ufficio, estorsioni e corruzione, truffe ai danni dello Stato e delle Regioni Lazio e Campania e malversazioni ai danni dello Stato, con tanto di emissione e utilizzo di fatture false.

In sostanza, tutti i milioni di euro di fondi pubblici destinati ai richiedenti asilo finivano nelle casse di queste due associazioni illecite, tanto da riuscire a pagare anche le spese di un matrimonio.

Gli investigatori sono riusciti a scoprire una serie di illeciti grazie a numerose testimonianze, intercettazioni telefoniche, documenti e sopralluoghi.

Proprio in alcune intercettazioni è emerso che ai migranti veniva dato qualche biscotto e un pò di latte: una razione che sarebbe dovuta bastare addirittura per un mese. Inoltre, in inverno non veniva fornito nessun tipo di riscaldamento.

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