Matrimoni falsi per ottenere il permesso di soggiorno: due arresti, si cerca un terzo

La modalità era quella classica, ovvero il riuscire a combinare matrimoni con il solo scopo di garantire agli interessati il permesso di soggiorno e di conseguenza la permanenza legale in Italia.

E’ stata la squadra Mobile di Reggio Emilia a scoprire le attività illecite dell’organizzazione attiva nella provincia reggiana e in quella modenese.

L’indagine, portata avanti assieme all’ufficio Immigrazione della Questura di Reggio Emilia, ha fatto emergere le truffe perpetrate dall’associazione criminale, che di fatto favoriva l’immigrazione clandestina.

Al vertice dell’organizzazione sono state individuate due donne, entrambe provenienti dal Vietnam, una di 39 e l’altra di 38 anni.

Le forze dell’ordine sono sulle tracce di un terzo elemento, un uomo di 38 anni anch’esso vietnamita, probabilmente rifugiatosi nei dintorni di Milano.

Il meccanismo dell’organizzazione criminale era ormai collaudato. I tre contattavano persone in difficoltà economica, proponendo loro di convolare a nozze nel consolato italiano di Saigon in cambio di importanti somme di denaro (12.000 euro in contanti, erogati in due tranches).

Sono cinque i matrimoni fittizi individuati durante le indagini, con un sesto saltato all’ultimo perchè è venuto meno l’accordo sul pagamento del “marito” italiano.

In tutto, secondo gli investigatori, l‘associazione a delinquere sarebbe riuscita ad intascare qualcosa come 80.000 euro in due anni.

L’indagine è partita dopo che l’Ufficio Immigrazione si è reso conto di alcune stranezze relative alle richieste di soggiorno pervenute.

Ad esempio, è bastato qualche controllo per verificare che un uomo e una donna del Vietnam, ora sposati con italiani, erano in passato coniugati tra loro.

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