passaporto italiano

Marocchino espulso dall’Italia, si era radicalizzato da tempo

Un marocchino sposato con una cittadina italiana residente in Piemonte cinque anni fa non aveva voluto prestare giuramento per diventare italiano e da diversi mesi era sparito con la famiglia

Un 44enne marocchino da anni residente a Santhià (in provincia di Vercelli) e sposato con una cittadina italiana convertita all’Islam è stato ufficialmente espulso dal nostro Paese con un provvedimento firmato dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, portando così a 26 il numero degli stranieri rimpatriati da inizio anno e a 158 complessivamente dal 2015.

L’uomo, del quale non sono state rese note le generalità, da tempo era stato segnalato dopo approfondite indagini condotte dalla Digos di Vercelli che avevano evidenziato un suo deciso percorso di radicalizzazione capace di portarlo a considerare il nostro Paese come una terra di miscredenti, inadatta alla permanenza della sua famiglia.

E ancora, nel 2012 come si legge in un documento diffuso dal Viminale, il cittadino marocchino si era rifiutato di prestare giuramento per ottenere la cittadinanza italiana e nell’occasione aveva raccontato ad alcuni connazionali che accettare la sua nuova condizione avrebbe offeso la sua religione e osservare la Costituzione avrebbe violato i principi della sharia.

Ma non è tutto, perché i riscontri degli investigatori sono stati anche confermati da diversi elementi della comunità islamica vercellese, nella quale in passato aveva svolto funzioni di imam.

A Santhià abitava in una casa popolare regolarmente concessa dal Comune, insieme alla moglie e ai tre figli, ma negli ultimi mesi non aveva un lavoro fisso e viveva alla giornata anche se in realtà come hanno confermato gli amministratori comunali a cominciare dal sindaco non aveva mai creato reali problemi. Ma da diverso tempo era finito nel mirino, dopo che le insegnanti dei figli avevano segnalato agli uffici comunali le continue e prolungate assenze dei figli da scuola.

Così, dopo gli opportuni controlli, è risultato che l’uomo aveva lasciato Santhià dalla metà del 2016, trasferendosi insieme con la moglie e i bambini in Marocco senza però comunicare nulla. Dopo che gli organi di polizia lo hanno rintracciato a Torino il 25 marzo e in seguito all’esito dell’udienza di convalida, il marocchino quindi è stato espulso dal territorio nazionale e rimpatriato con un volo diretto in Marocco.

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