Legami familiari e presenza di minore, la Cassazione accoglie il ricorso: niente espulsione

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La sentenza della Cassazione apre nuovi scenari a livello di espulsione dei cittadini stranieri.

E’ stato infatti accolto il ricorso presentato da un cittadino straniero, a cui era stato notificato un provvedimento di espulsione. L’uomo aveva fatto richiesta di permesso di soggiorno nel 2018, ma era stata respinta per motivi economici. Inoltre, la sentenza di primo grado aveva stabilito l’espulsione per lo straniero, confermata poi anche dal Giudice di Pace.

L’avvocato Nadia Spallitta, che cura gli interessi del cittadino straniero, non si è arresa e ha inoltrato ricorso in Cassazione, avvalendosi della convenzione dell’Unione Europea sui Diritti dell’Uomo e chiedendone l’applicazione.

La Corte ha quindi accolto il ricorso, verificando che esistono dei legami familiari e soprattutto la presenza di un minore. Il giudice è infatti obbligato a valutare l’effettività dei vincoli familiari, in linea con la nozione di diritto all’unità familiare prevista dall’articolo 8 della Cedu (Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo).

Per emettere la sentenza e accogliere quindi il ricorso dell’uomo, la Cassazione ha tenuto conto anche dei principi sanciti dalla Corte Costituzionale, che stabiliscono come sia fondamentale valutare le pesanti conseguenze a livello familiare che possono scatenarsi in seguito ad un rifiuto del permesso di soggiorno e quindi ad un inevitabile distacco dai propri legami.

La decisione della Cassazione è stata accolta con grande soddisfazione dal legale del ricorrente. “Questo risultato – afferma l’avvocato Nadia Spallitta alla testata ‘Palermo Today’ – conferma un’apertura rispetto all’operatività dei principi legati al ricongiungimento familiare anche agli altri casi di istanza di permesso di soggiorno e riconosce quindi l’universalità del diritto alla famiglia e dei diritti del minore”.

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