Lavoro nero, il governo pensa alla sanatoria stranieri per gli irregolari

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Una sanatoria per recuperare il gettito fiscale del lavoro nero. E’ l’ipotesi sulla quale sta ragionando il governo “Conte bis”, su proposta dei promotori della campagna “Ero Straniero”.

Sono moltissimi i lavoratori stranieri che sono costretti a svolgere le mansioni più disparate in maniera irregolare perchè lo Stato non consente loro di ottenere i documenti necessari all’assunzione.

Il mancato riconoscimento del permesso di soggiorno fa sì che siano sempre di più i lavoratori irregolari: una situazione particolarmente dannosa anche per le casse dello Stato stesso, come evidenziato dai promotori della campagna.

Con una regolarizzazione di questi lavoratori, infatti, l’Erario potrebbe recuperare qualcosa come un miliardo di entrate fiscali ogni anno, infliggendo un severissimo colpo alla piaga del lavoro in nero.

La proposta di legge di iniziativa popolare portata avanti da “Ero Straniero”, depositata già due anni fa con il supporto di 90.000 firme, punta al superamento della Bossi-Fini, andando a contrastare per davvero l’irregolarità garantendo al tempo stesso condizioni di lavoro e di vita dignitose ai cittadini stranieri.

L’ultimo dossier statistico sull’immigrazione ha evidenziato che nel 2020 gli stranieri irregolari saliranno fino a quota 670.000, molti dei quali non potranno essere rimpatriati per i mancati accordi con i Paesi di provenienza: dati che accertano una volta di più come i decreti sicurezza fortemente voluti dall’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e approvati dal governo gialloverde (M5S e Lega, ndr) non solo non abbiano raggiunto l’obiettivo, ma hanno portato ad un peggioramento delle condizioni esistenti aumentando marginalità sociale, irregolarità e lavoro nero.

Ecco perchè il nuovo esecutivo, sostenuto da PD, M5S e LeU, sta prendendo seriamente in considerazione la proposta di legge di “Ero Straniero”, che fa leva anche sulla sanatoria stranieri del 2002 che regolarizzò 650.000 persone.

Considerando l’emersione anche di solo 400.000 persone – spiegano i promotori – e considerando che il reddito medio mensile di un lavoratore in Italia è di 20.000 euro lordi l’anno (media tra autonomo e dipendente secondo l’Istat), si avrebbe a regime una entrata di 2.232 euro all’anno a persona, che per 400mila persone fa 893 milioni di euro di gettito fiscale.

A cui vanno aggiunte le entrate ‘una tantum’ per i costi amministrativi ed eventuali contributi forfettari per l’emersione”.

2 thoughts on “Lavoro nero, il governo pensa alla sanatoria stranieri per gli irregolari

  1. era ora , che qualcuno cominciasse a pensare in grande !!!!!! Risolvere il problema badanti !!!!
    fanno un comodo bestiale a noi famiglie italiane per vecchi e ammalati e noi le prendiamo a pesci in faccia ,facendole vivere come schiave e costrette a stare lontane dalle loro famiglie per anni !!!! provate ad assumere una donna italiana e chiedere ciò che viene chiesto ad una badante straniera ? forse se ne possono trovare 1 o 2% .

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