L’appello di virologi ed economisti: “Regolarizzare i migranti in tutti i settori”

regolarizzazione migranti

Il governo Conte sta lavorando per introdurre una misura che vada a regolarizzare i lavoratori stranieri nel settore agricolo, salvando così il raccolto nei campi.

Tuttavia, sono in molti a chiedere che il governo estenda la regolarizzazione anche a tutti gli altri settori economici del Paese. Oltre a garantire un’emersione dal lavoro nero, certamente molto importante per l’economia italiana, gli “invisibili” rischiano anche di diventare possibili nuovi focolai di diffusione del coronavirus, nonchè “ostaggio” delle organizzazioni criminali.

E’ quanto sottolineato anche in un appello a cui hanno aderito 360 tra economisti, immunologi, virologi, giuristi ed esperti di immigrazione, come riportato anche dal quotidiano “La Repubblica”.

Nell’appello, viene specificato che gli immigrati irregolari sono circa 600.000 e la maggior parte lavora al di fuori del settore agricolo: il 72,6% svolge professioni non qualificate che includono badanti, colf e piccolo commercio in grandi centri urbani.

La presenza di così tanti irregolari in aree del Paese dove il rischio contagio è ancora alto “rende di fatto altamente aleatorie le probabilità di successo di attività di somministrazione di test sanitari, tracciamento e monitoraggio di massa necessarie per assicurare il successo” di quella Fase 2 che è stata annunciata proprio ieri dal premier Conte e che prenderà il via a partire dal prossimo 4 maggio.

“La regolarizzazione dei lavoratori stranieri – si legge ancora nell’appello – avrebbe un potenziale doppio beneficio. Rendere più facile lo spostamento tra diverse aree di chi già si trova nel nostro paese e, attraverso la sanatoria e la regolarizzazione, ridurre quelle condizioni di scarsa dignità e precarietà che rendono purtroppo il lavoro degli immigrati irregolari più “competitivo” rispetto a quello di lavoratori italiani che non accettano quelle condizioni”.

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