Ius soli, timida apertura del premier Conte

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conte ue salisburgo

Ospite ad Assisi, il Presidente del Consiglio dice che se anche la riforma non è nel contratto di governo si può pensare ad una sua revisione. Ma Luigi Di Maio lo blocca subito

Per il momento si tratta solo di un’opinione personale, ma è pur sempre quella del Presidente del Consiglio su un tema caldissimo come quello dello ius soli ed è un’apertura importante.

Giuseppe Conte infatti, ospiti di un incontro ad Assisi con i giovani, ha spiegato ancora una volta che il tema della cittadinanza per luogo di nascita e non per legami di sangue, come nella legge attuale, non è nel contratto di governo, ma “auspico che si avvii nel Paese, nelle sedi opportune, una riflessione serena”.

Quale potrebbe essere quindi la soluzione?

Secondo il premier si potrebbe studiare un modo per concedere la cittadinanza italiana a chi sia nato nel nostro Paese e provenga da una famiglia straniera, a patto che sia accompagnata da un percorso di integrazione serio che implichi la condivisione di valori comuni a quelli che gli italiani hanno sempre avuto ma anche la conoscenza della nostra cultura.

Conte punta quindi su una vera integrazione, finora resa impossibile dal fatto che gli sbarchi incontrollati degli ultimi anni non hanno permesso di pensare ad una vera politica di integrazione, oggi quantomai necessaria.

Parole importanti che arrivano nel mezzo della discussione sulla cittadinanza italiana a Rami e Adam, i due ragazzi minorenni e figli di cittadini extracomunitari che con il loro coraggio hanno salvato i compagni dopo il dirottamento del loro bus scolastico a San Donato Milanese.

In quell’occasione il Movimento 5 Stelle si era smarcato dalla Lega approvando l’eventuale concessione, ma puntualizzando al tempo stesso che si sarebbe trattato di un’eccezione perché la riforma non è tra i punti del programma che il governo ‘gialloverde’ sta portando avanti.
Questa nuova uscita del Presidente del Consiglio però al momento non sembra cambiare la posizione dell’esecutivo.

Lo conferma anche Luigi Di Maio, non solo per la sua posizione di vice premier.

Ha detto di non capire cosa ci sia di nuovo, perché comunque non c’è stata nessuna revisione in corsa e l’argomento non rientra nelle decisioni da prendere per il governo, tanto più che in Italia la legge già esiste: “La riflessione auspicata dal premier riguarda una sua sensibilità. Legittima, ma personale”, ha concluso Di Maio.

La Lega per ora ora deciso di non commentare né intervenire, perché evidentemente la posizione sullo ius soli è chiara.

Si schierano invece ancora una volta apertamente per il no alla riforma sia Fratelli d’Italia che Forza Italia: entrambi con alcuni loro esponenti in Parlamento come la leader Giorgia Meloni oppure ancora il senatore Lucio Malan, non apprezzano questa improvvisa apertura verso la riforma della legge, forse provocata dalla voglia di strizzare l’occhio alla sinistra.

E promettono che se il dibattito dovesse entrare in aula, sarà battaglia.

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