donne musulmane

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Islam, la preghiera guidata dalle donne? In Italia si può

Secondo Izzedine Elzir, imam di Firenze e presidente dell’Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia) le donne musulmane possono guidare la preghiera

A modo suo è una svolta epocale: Izzedine Elzir, presidente dell’Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia) martedì 5 dicembre durante trasmissione del Tg2 “Lavori in corso” ha confermato che anche in Italia le donne musulmane possono condurre la preghiera.

La trasmissione ha presentato un servizio sulle moschee guidate da donne Imam nei Paesi Occidantali, presentando anche alcuni interviste come quella ad Ani Zonneveld, fondatrice e presidente di ‘Muslims for Progressive Values’.

Zonneveld vive a Los Angeles ed è un vero imam a tutti gli effetti: guida la preghiera del venerdì per uomini e donne, celebra matrimoni interreligiosi, eterosessuali, omosessuali, anche fra transessuali.

Una svolta liberale in chiave femminile che però non viene ben vista dalle istituzioni musulmane classiche, perché vorrebbero ancora la figura della donna relegata ai margini e non al centro della vita religiosa.

Invece Izzedine Elzir, leader di una delle più importanti organizzazioni islamiche in Italia, valuta positivamente la possibilità di vedere donne imam alla guida della preghiera anche nel nostro Paese e apre la via alla rivoluzione.

Infatti se le moschee miste guidate da donne sono presenti soltanto nell’Islam occidentale, contro di loro sono state lanciate numerose Fatwa da parte delle istituzioni religiose classiche. Invece il presidente dell’Ucoii si schiera apertamente appoggiando la svolta progressista delle donne imam.

Inoltre Elzir ha anche denunciato le interpretazioni strettamente patriarcali del Corano, che vogliono le donne musulmane ai margini.

Per questo ha citato come esempio l’ultima iniziativa Ucoii: per la prima volta quattro donne imam sono entrate nelle carceri italiane per seguire i detenuti di fede musulmana in un programma che punta a cancellare la loro radicalizzazione.

Un’apertura che conferma altre svolte critiche dell’Ucoii, coma il rinnegamento del radicalismo che ha aperto la strada all’ascesa dell’Isis, mentre da tempo il presidente ha detto che il terrorismo jihadista é qualcosa da combattere e denunciare apertamente. Adesso arrivano anche queste parole pronunciate in diretta Rai.

Elzir, che oltre a guidare l’Ucoii in Italia è anche imam a Firenze, è certamente schierato con l’ala moderata degli islamici italiani e non sembra accettare posizioni che negano la possibilità di cambiamento.

Una posizione, la sua, che è condivisa da una buona fetta di islamici in Italia ma non da tutti e quindi si tratta di capire se anche in Italia come avviene in altre nazioni dell’Europa Occidentale quali ad esempio la Germania, ci sono possibilità concrete di donne pronte a guidare una preghiera che metta insieme uomini e donne senza temere una fatwa.

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