In Italia da 14 anni come traduttrice, negata la cittadinanza italiana: “Non sa la lingua”

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Si trova da 14 anni in Italia, ma non può ottenere la cittadinanza italiana perchè “non sa la lingua”.

E’ l’incredibile vicenda che vede come protagonista una signora, cittadina croata, che lavora anche come traduttrice (dal croato all’italiano) sia per il Tribunale di Trieste che per la Polizia di Stato.

La donna vive a Trieste da 14 anni, è in possesso del diploma di maturità classica e sta per laurearsi in giurisprudenza all’Università di Trieste.

Ma per effetto del nuovo decreto sicurezza, che impone vincoli molto più stringenti per il rilascio della cittadinanza italiana, la cittadina croata non è considerata “all’altezza” dal punto di vista linguistico.

La sua domanda, infatti, è stata rigettata “perché manca l’autocertificazione o l’attestazione del requisito di una adeguata conoscenza della lingua italiana”.

Una situazione che ha spinto la deputata del Partito Democratico, Debora Serracchiani, a rivolgersi direttamente al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, tramite un’interrogazione urgente.

La Serracchiani chiede al responsabile del Viminale di risolvere quella che definisce “una situazione incresciosa”.

“Si tratta – afferma nell’interrogazione la deputata PD – di una interpretazione abnorme e sproporzionata, nonché irragionevole, della applicazione della nuova normativa in materia di acquisizione e revoca della cittadinanza italiana”.

La Serracchiani ricorda al ministro Salvini che “per i cittadini dell’Unione Europea il requisito per ottenere la cittadinanza italiana è risiedere nel nostro paese da almeno 4 anni e avere un attestato di conoscenza della lingua italiana a livello non inferiore a B1, del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER)”.

Il legale della giovane ha già fatto sapere che è pronta una diffida al Ministero dell’Interno.

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