brexit immigrazione UK

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IL BREXIT DI FRONTE ALL’IMMIGRAZIONE NEL REGNO UNITO UK

A meno di tre settimane di distanza dal fatidico referendum sulla Brexit, ovvero riguardante l’ipotetica uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, è stato tempo di fare i conti con gli effetti dell’immigrazione negli ultimi anni.

Questo tema, infatti, è uno dei punti chiave per la decisione dei cittadini inglesi : tra falsi miti e posizioni politiche, è opportuno esaminare sia il profilo economico della faccenda che le dichiarazioni del premier David Cameron.

IMMIGRATI : UNA RISORSA FONDAMENTALE

I dati economici circa gli effetti dell’immigrazione nel decennio 2001-2011 sono stati presi in considerazione dall’italiano Federico Frattini e dal tedesco Christian Dustmann per conto dello University College London. I risultati di questo studio sono davvero sorprendenti: al popolo inglese, l’immigrazione non è costata assolutamente nulla.

Anzi, il saldo tra contributi ricevuti dagli immigrati e le tasse da loro versate vede pendere la bilancia delle casse pubbliche pendere positivamente, con un disavanzo di 22 miliardi di sterline.

Una cifra davvero considerevole, che ha sicuramente aiutato la nazione in questo periodo economico delicato, conferendo sicurezza ai conti pubblici della Regina.

Non sono disponibili, purtroppo, dati sufficienti a calcolare il risultato degli anni successivi, segnati soprattutto da un maggior numero di profughi in entrata. Quel che è certo, però, è che al momento l’immigrazione non deve spaventare il popolo britannico sul versante economico.

IMMIGRAZIONE : LA PAROLA A CAMERON

Sul tema dell’immigrazione si è espresso anche il Primo Ministro Cameron. Da quando egli ricopre il massimo ruolo esecutivo del governo inglese, il saldo dei flussi migratori in entrata e uscita dal Regno Unito vede un numero maggiore di 600 mila immigrati rispetto agli emigrati.

Il 2015 è stato segnato dall’arrivo di ben 333mila immigranti, e con la diffusione dei movimenti populisti questo dato ha suscitato più di una protesta da parte degli inglesi.

Cameron, tuttavia, è chiaro: “Il problema dell’immigrazione rappresenta una grande sfida per il paese. Se lasceremo il mercato unico dell’Ue, però, l’economia e l’occupazione britanniche saranno influenzate notevolmente. Il Regno Unito troverà una soluzione per l’immigrazione, ma il Brexit non è il modo migliore.”

Malgrado le dichiarazioni del premier, tuttavia, appare sempre più probabile una vittoria del fronte pro-Brexit, che potrebbe significare regole ben più stringenti per l’ingresso nel Regno Unito rispetto a quelle attualmente vigenti.

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