I lavori che gli italiani “non vogliono più fare”: ecco quali sono

Il tema migranti è sempre molto caldo.

Lo scontro all’interno del Parlamento è percepibile anche nella popolazione, dove molti condividono la “tolleranza zero” del ministro dell’Interno e vicepremier del governo Conte, Matteo Salvini, mentre tante altre persone sostengono il concetto della solidarietà e della necessità di trovare delle soluzioni adeguate nei consessi europei.

Il fronte “anti-Salvini” tende spesso a rimarcare come gli immigrati si ritrovino a svolgere delle mansioni che gli italiani hanno abbandonato da tempo e che non vogliono più fare, ma che comunque hanno un’importanza non da poco nell’economia del Paese.

Lo sostiene anche il presidente dell’INPS, Tito Boeri, che ha ribadito ancora una volta come il Paese abbia un bisogno enorme dei migranti regolari “perchè sono tanti i lavori che gli italiani non vogliono più svolgere”. 

Boeri ha voluto replicare all’attacco ricevuto su Facebook proprio dal leader della Lega. Il presidente dell’INPS ha spiegato che solo nel lavoro manuale non qualificato ci sono il 36% di lavoratori stranieri e solo l’8% degli italiani.

Ma quali sarebbero questi lavori che i nostri connazionali non sarebbero più disposti a svolgere, nonostante una disoccupazione sempre più pesante, specialmente a livello giovanile?

Proprio in tema “giovani“, va sottolineato che secondo i dati ISTAT il 31,7% di loro non ha un impiego.

Questo perchè si tendono a rifiutare lavori che includono weekend, giorni festivi e ore notturne.

Inoltre vengono scartate a priori tutte quelle mansioni che richiedono un certo sforzo fisico e mentale, come quelle nei settori dell’edilizia, dell’agricoltura, dell’allevamento, della panificazione e il settore tessile.

Specialmente il settore edile è quello dove avvengono più rifiuti da parte dei giovani, che ritengono le mansioni eccessivamente pesanti.

Stesso discorso, anche se con percentuali leggermente ridotte, per la ristorazione e la panificazione, che richiedono “un grande impegno fisico e mentale” a causa di orari molto stressanti e richiesta di presenza anche nei giorni festivi e nei weekend.

Non va meglio per il settore che riguarda la pasticceria, che include molto lavoro notturno.

Trovare giovani disposti ad impegnarsi in queste mansioni sta diventando sempre più complicato, ed è per questo che ci si rivolge spesso a lavoratori stranieri.

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