Documentazione falsa per permessi di soggiorno: otto arrestati

permesso di soggiorno

Una truffa in piena regola quella scoperta dalla Guardia di Finanza di Monza, che è riuscita a mettere fine ad un giro di permessi di soggiorno falsi.

La struttura illegale vedeva al suo interno anche pubblici ufficiali, tra cui un ispettore della stessa Guardia di finanza di Monza, un messo comunale della città lombarda e un sovrintendente della Polizia di stato in servizio a Milano.

Stando a quanto emerso dalle indagini portate avanti dalle Fiamme Gialle, si trattava di una vera e propria associazione a delinquere, che vedeva al vertice di tutto un cittadino egiziano residente in Italia da diversi anni.

La struttura si dotava poi di altri tre cittadini egiziani, oltre ad un commercialista di Legnano e i pubblici ufficiali citati in precedenza.

In sostanza, l’organizzazione criminale creava false documentazioni che servivano poi al rilascio (o al rinnovo) dei permessi di soggiorno. In alcuni casi, i documenti – certificati medici e di residenza fasulli, ma anche buste paga fittizie per contratti di lavoro subordinato inesistenti o dichiarazioni fiscali relative a redditi mai percepiti – erano necessari per la concessione del nulla osta per il ricongiungimento famigliare di congiunti residenti nei Paesi d’origine.

L’indagine è cominciata nel 2016, quando la GdF monzese fece dei controlli in un esercizio commerciale gestito da un cittadino extracomunitario, nell’ambito delle operazioni volte a smascherare l’eventuale presenza di lavoro irregolare.

Da lì, i vari approfondimenti sulla vicenda hanno portato a scoprire una vasta rete di rapporti illeciti che aveva come obiettivo proprio l’ottenimento e il rinnovo dei permessi di soggiorno a favore di cittadini stranieri mediante falsa documentazione.

Questa mattina, martedì 15 gennaio 2019, i Militari della Guardia di Finanza di Monza in collaborazione con il personale della Polizia di Stato di Milano hanno eseguito gli ordini di custodia cautelare nei confronti di otto individui.

Come riportato dalla testata “Giornale di Monza”, i soggetti sono tutti indagati, a vario titolo, “per associazione a delinquere finalizzata a far ottenere illegalmente permessi di soggiorno a cittadini extracomunitari, reati di falso, corruzione e abuso d’ufficio”.

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