Diwali è la Festa induista della Luce

Diwali è la Festa induista della Luce

Diwali, Dipavali o Deepawali, la festa della luce

La celebrazione più sentita dalla comunità induista in Italia si è sviluppata con incontri in Senato che hanno avuto come tema il ‘Dono‘ e la corretta informazione sulle religioni

Il 18 ottobre per tutti gli induisti, anche quelli che vivono in Italia, è Dīpāvali ossia la Festa induista della Luce, ossia il bene che cancella le tenebre provocate dall’ignoranza e dall’egoismo.

È una celebrazione molto sentita dalla comunità induista e che da qualche tempo vede anche la partecipazione delle Istituzioni italiane.

Il primo passo è stato alla fine del 2012 quando il Parlamento italiano ha ufficialmente ratificato l’intesa con l’Unione Induista Italiana riconoscendone l’ufficialità ai sensi dell’articolo 8 della nostra Costituzione.

E così per celebrare il Dīpāvali, il 18 ottobre l’Unione Induista ha organizzato come avviene da alcuni anni un’iniziativa volta alla riflessione culturale, mettendo sul tavolo un tema per creare un dialogo tra il mondo delle Istituzioni e le comunità di fede.

In particolare, in occasione della quarta edizione del Dīpāvali il tema prescelto è stato quello del ‘Dono’ come manifestazione di sensibilità religiosa ma anche di ricchezza etica.

Il programma si è aperto con una sessione mattutina ospitata dalla Sala capitolare del Senato della Repubblica dal titolo ‘Dono. Democrazia e convivenza‘, e un convegno pomeridiano incentrato sul Dialogo e le religioni del Dharma organizzato presso la sede dell’Ambasciata dell’India a Roma.

In Senato l’incontro, ospitato su iniziativa del Senatore Questore Lucio Malan, è stato introdotto e moderato dal giornalista Roberto Olla e ha fatto registrare la partecipazione di autorità istituzionali e membri delle principali comunità religiose presenti a Roma oltre che nel resto d’Italia.

In questa occasione l’Unione Induista Italiana ha anche deciso di fare una donazione destinata all’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, istituito da Eurispes e da Coldiretti con il comitato scientifico che è presieduto dall’ex procuratore antimafia Gian Carlo Caselli.

Non una scelta casuale, perché l’Unione grazie alla presenza nel campo della larga comunità di induisti immigrati, ha maturato un’attenzione particolare sul tema delle agro-mafie oggi più facili da combattere grazie alla legge del 2016 sul caporalato.

La donazione punta a promuovere la necessità di favorire in Italia una rivoluzione positiva nel mondo dell’agricoltura nel quale prevalgano i comportamenti equi e giusti, tutelando così tutti i lavoratori di questo settore nel quale sono spesso impiegati anche gli induisti che vivono nel nostro Paese in maniera stabile.

L’altro momento importante della giornata, in collaborazione con l’Ambasciata dell’India a Roma e moderato dal giornalista Paolo Affatato, ha avuto come scopo quello di fornire una corretta informazione sulle religioni in India, evidenziando soprattutto il significato del Dharma. Sono stati presenti tra i relatori noti esponenti spirituali delle comunità induista, buddhista, jainista e sikh.

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