Decreto Salvini, nel Movimento 5 Stelle alcuni Parlamentari ostili al provvedimento

Per il governo Conte si prospetta un autunno ricco di insidie, come era apparso evidente già nelle scorse settimane.

Oltre alla manovra economica, la cui bozza approvata ha già creato non poche preoccupazioni in Europa (e nel presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha richiamato alla necessità di tenere i conti in ordine), anche il decreto sicurezza e immigrazione fortemente voluto da Matteo Salvini non dovrebbe avere un iter privo di ostacoli come invece era parso in un primo momento.

Ieri sera il decreto Salvini è giunto al Colle, con Mattarella che ne valuterà i diversi aspetti, compresi quelli più controversi.

Ed è proprio su quei passaggi maggiormente contestati dall’opposizione che sta ragionando anche l’ala “sinistra” del Movimento 5 Stelle, che forma la maggioranza di governo assieme alla Lega.

Un esponente del governo appartenente ai pentastellati ha riferito all’Adnkronos che sono in arrivo “un mare di emendamenti” da parte dei grillini, tanto che alcuni vorrebbero addirittura “riscrivere il decreto”.

Una volta che il decreto supererà l’esame del presidente della Repubblica giungerà in Senato, dove avrà inizio il dibattito.

Tuttavia, è alla Camera che la misura fortemente voluta dal ministro dell’Interno rischia di trovare un’opposizione più ampia rispetto a quanto preventivato.

Nel mirino di diversi deputati del Movimento 5 Stelle ci sarebbe soprattutto l’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, ma i pentastellati guardano con sospetto anche alla stretta sugli Sprar, il sistema di protezione per i richiedenti asilo.

Intervistata dall’Adnkronos, la senatrice del Movimento 5 Stelle, Elena Fattori, chiarisce: “Da una approfondita lettura del testo e da un confronto con gli esperti del settore, è emerso che il decreto Salvini ha criticità molto importanti – spiega la senatrice – Sono dell’avviso che affrontare il tema complesso dell’immigrazione con un decreto sia un azzardo, ma sono fiduciosa che si darà la possibilità di modificare quelle parti che rischiano di creare tensioni sociali e potrebbero avere l’effetto opposto minando la sicurezza degli italiani”.

Ma il decreto Salvini non è l’unica fonte di contrasto tra la Lega e il Movimento 5 Stelle.

L’arresto di Domenico Lucano, sindaco di Riace, ha creato dissapori all’interno dello stesso M5S: se Carlo Sibilia ha parlato di “fine del business dell’immigrazione” nella cittadina calabra, non gli fa eco la deputata pentastellata Gilda Sportiello.

“Non credo si possa parlare di business dell’accoglienza in un caso come questo, riconosciuto peraltro da più parti come esempio virtuoso – ha affermato – Credo che un’ampia riflessione vada avviata su cosa intendiamo per business quando parliamo di migranti, perché non sempre chi specula sulla loro pelle ha il denaro come guadagno”.

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