Decreto Salvini, lingua italiana e concessione cittadinanza in 4 anni

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salvini accordi di espulsione e rimpatrio

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Il decreto sicurezza e immigrazione, fortemente voluto da Matteo Salvini, sta facendo salire il livello dello scontro tra il Movimento 5 Stelle e la Lega, i due partiti che compongono la maggioranza che sostiene il cosiddetto governo “gialloverde”.

Come noto, il ministro dell’Interno ha presentato in pompa magna il già ribattezzato “decreto Salvini” che rappresenterà una stretta molto importante nei confronti delle politiche che riguardano l’immigrazione, in particolare per l’ottenimento di documenti come il permesso di soggiorno per motivi umanitari e la cittadinanza.

Ad una parte del Movimento 5 Stelle la misura promossa dalla Lega non va proprio giù, e non è certo un caso se siano stati presentati ben 81 emendamenti dall’ala più refrattaria dei pentastellati.

Anche per questo, il governo Conte sembra ormai totalmente orientato a porre la questione di fiducia al Senato, dove i gialloverdi possono contare su una maggioranza molto risicata.

Fratelli d’Italia potrebbe intervenire in soccorso in caso di problemi, mentre Forza Italia ha già fatto sapere che, pur condividendo l’impianto del decreto, non è intenzionata a votare la fiducia al governo.

La fiducia potrebbe arrivare già stasera, e sarebbe la prima dall’insediamento del governo gialloverde: il PD e la sinistra sono sul piede di guerra.

Tra i cambiamenti che vengono stabiliti all’interno del decreto sicurezza e immigrazione, uno dei più rilevanti è certamente quello che fa riferimento all’ottenimento della cittadinanza con un matrimonio o con una naturalizzazione: con il decreto Salvini si passa dai precedenti 24 ai futuri 48 mesi.

Ma non è tutto, perchè il Viminale ha voluto lanciare un segnale ancora più chiaro: oltre all’allungamento dei tempi necessari per la cittadinanza, il richiedente dovrà anche dimostrare di avere una conoscenza dell’italiano pari al livello B1.

Gli altri punti del decreto riguardano l’introduzione di un elenco di Paesi “sicuri” da cui ammettere coloro che richiedono la protezione internazionale e la richiesta a tutte le cooperative che accolgono gli immigrati di presentare conti e bilanci in piena trasparenza. Infine, chi occupa immobili abusivamente rischia fino a tre anni di carcere.

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