“Decreto Salvini? Ha aumentato l’insicurezza, serve cambiare”

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Il governo “Conte bis” sta discutendo sulle eventuali modifiche da introdurre nel decreto sicurezza, fortemente voluto dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini e approvato dalla precedente maggioranza parlamentare (M5S + Lega).

Sebbene il numero uno del Carroccio continui a difendere a spada tratta le norme contenute nel decreto, i dati evidenziano come la misura introdotta dall’ex responsabile del Viminale non abbia affatto generato una maggiore sicurezza, ma al contrario abbia aumentato l’irregolarità.

A dirlo è anche un report dell’Ispi, intitolato proprio “I nuovi irregolari in Italia“, che sottolinea come l’abolizione della protezione umanitaria abbia fatto crescere il numero degli irregolari, che ha ormai superato quota 670.000 (con un aumento di circa 70.000 unità proprio a causa delle norme del decreto Salvini).

Una posizione condivisa anche dall’avvocato Noris Morandi, dell’ Associazione giuridica immigrazione (ASGI), che evidenzia come le misure presenti nel decreto Salvini abbiano avuto effetti opposti rispetto a quelli sbandierati ai 4 venti dall’ex ministro leghista.

“Le misure contenute nel provvedimento, infatti, dall’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, al divieto di iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo, allo smantellamento del Sistema di accoglienza integrata (il cosiddetto SPRAR) – dice Morandi a ‘Famiglia Cristiana’ – hanno mostrato nell’ultimo anno i gravi effetti pregiudizievoli a livello di tutela dei diritti delle persone, ma anche di contrasto alla povertà e di lotta per la sicurezza sociale”.

Morandi si sofferma soprattutto sulla protezione umanitaria, affermando che l’abrogazione del permesso di soggiorno per questa motivazione “ha colpito soprattutto i soggetti più vulnerabili, donne sole con figli minori, ex minori non accompagnati, persone con disagi psichici che, alla scadenza del permesso di soggiorno, proprio per la loro riconosciuta vulnerabilità, si sono ritrovati a non poterlo convertire”.

Il governo Conte dovrebbe intervenire su questo aspetto, anche se il Movimento 5 Stelle ha qualche perplessità in più rispetto alle altre forze di maggioranza.

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