conte ue salisburgo

Sul decreto sicurezza e immigrazione il governo porrà la questione di fiducia. Sembra essere questa la decisione definitiva dell’esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte dopo le tante fibrillazioni delle ultime settimane, con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, piuttosto nervoso per gli 81 emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle.

In effetti, c’è una parte del M5S (da capire quanto sostanziosa) che digerisce poco il decreto immigrazione cittadinanza fortemente voluto dal responsabile del Viminale, che impone una “stretta” nei confronti delle politiche migratorie, specialmente sul permesso di soggiorno per motivi umanitari e sull‘ottenimento della cittadinanza.

La decisione di porre la fiducia al Senato non è ancora ufficiale, ma stando alle parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, un ripensamento appare piuttosto improbabile: “Stiamo valutando in queste ore”, ha detto il premier.

La fiducia è uno strumento che non si usa a cuor leggero – ha poi aggiunto Conte – Nulla di drammatico, ma fino all’ultimo ci riserviamo di decidere”.

Evidentemente i dissidenti pentastellati sono un numero sufficiente per mettere in crisi la maggioranza di governo al senato: i gialloverdi, infatti, possono contare su solo sei voti in più rispetto alla maggioranza assoluta di 161 necessaria a Palazzo Madama.

In prima fila contro il decreto Salvini c’è Paola Nugnes, senatrice del Movimento 5 Stelle, che ha fortemente criticato l’intero iter: “Non permettere un regolare dibattito dell’Aula, voler mettere insieme il giudizio su un provvedimento con un giudizio complessivo sul governo e sulle sue funzioni future non è il modo più opportuno di procedere.

Alla fiducia – spiega all’agenzia di stampa Adnkronos – non posso in coscienza votare no, ho ancora molte aspettative in questo esecutivo soprattutto sulla legge di bilancio espansiva che si sta approntando. Ritengo che mi asterrò dal votare“. Sulla stessa lunghezza d’onda il senatore Gregorio De Falco.

Tuttavia, se da una parte il governo gialloverde rischia, dall’altra potrebbe ottenere “soccorso” da destra. Fratelli d’Italia apprezza molto il decreto Salvini e potrebbe anche decidere di votare la fiducia.

Al contrario, i senatori di Forza Italia si sono detti disposti a votare il provvedimento ma senza la questione di fiducia: “Rappresenterebbe – fanno sapere i forzisti – un ulteriore vulnus al dibattito parlamentare”.

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