Decreto Salvini dopo Torino anche Bologna dice “no” : salvare il progetto SPRAR

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Bologna segue l’esempio di Torino e dice “no” al decreto Salvini

Esattamente come accaduto qualche giorno fa nell’assise civica del capoluogo piemontese, anche il Consiglio comunale di Bologna ha approvato un ordine del giorno dove viene appunto chiesta la sospensione dell’applicazione del decreto legge in materia di immigrazione e sicurezza, “per rivalutarne l’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori”.

Il decreto sicurezza e immigrazione, fortemente voluto da Matteo Salvini, rappresenta una “stretta” in particolare sulle concessioni dei permessi di soggiorno per motivi umanitari e sulle cittadinanze.

La misura sta trovando una forte opposizione: oltre al Partito Democratico e alle forze del mondo della sinistra (compreso l’associazionismo), numerose critiche al provvedimento sono giunte anche da Forza Italia e da una parte del Movimento 5 Stelle, che pure forma la maggioranza di governo assieme alla Lega.

Le manifestazioni di dissenso nei confronti del decreto Salvini stanno aumentando anche nei vari comuni.

Dopo la bocciatura di Torino, dove è stato approvato un odg di una consigliera PD con i voti favorevoli del MS5, a Bologna si è arrivati ad una sintesi tra la proposta di Coalizione Civica, presentata da Federico Martelloni e firmato anche dal gruppo misto, e quella del Pd presentata dal consigliere Andrea Colombo (Partito Democratico).

I voti a favore sono stati ben 23: ad esprimersi con parere contrario sono stati i rappresentanti della Lega Nord  e di Forza Italia, mentre i due consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno scelto il non voto.

Marco Lombardo, assessore al Lavoro, Attività Produttive, Relazioni europee e internazionali, Cooperazione internazionale, ONG, Politiche per il Terzo Settore del Comune di Bologna, ha precisato che Bologna è “la città dei portici” e non rinuncerà mai al modello dell’integrazione diffusa.

Il progetto SPRAR, infatti, trova ampio respiro a Bologna: in 43 comuni su 45 dell’area metropolitana vi sono 114 strutture che garantiscono 870 posti per nuclei e adulti, di cui 49 per adulti vulnerabili e 208 posti per minori stranieri non accompagnati.

A queste vanno aggiunte altre quattro strutture, dove trovano posto altri 80 minori non accompagnati.

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