Decreto immigrazione Salvini, chiesta la sospensione dal Comune di Torino

Il decreto sicurezza e immigrazione, fortemente voluto da Matteo Salvini, rischia di trovare più ostacoli del previsto.

L’opposizione al governo Conte, in particolare il Partito Democratico, ha subito espresso pesanti critiche per l’impianto del provvedimento, ma anche una parte del Movimento 5 Stelle ha manifestato molte perplessità, tanto da preparare ben 81 emendamenti, come annunciato dallo stesso Salvini con un certo “fastidio” durante una diretta Facebook.

Ebbene, il primo “stop” al decreto del ministro dell’Interno arriva da Torino, dove il consiglio comunale ha espresso con forza il suo “no” al provvedimento targato Salvini.

L’ordine del giorno presentato da Elide Tisi del PD ha visto addirittura 30 voti favorevoli all’interno della Sala Rossa, e solo due voti contrari.

L’odg presentato dalla consigliera “dem”  invitava la Giunta a chiedere al Ministero dell’Interno e al Governo di “sospendere in via transitoria fino alla conclusione dell’iter parlamentare” gli effetti dell’applicazione del Decreto Legge Salvini.

L’ordine del giorno di Elide Tisi chiede inoltre di aprire “un confronto con Torino e con le altre grandi città per valutare le ricadute concrete del provvedimento in termini economici, sociali e di sicurezza dei territori”.

salvini rimpatri

Infine, l’ordine del giorno della consigliera democratica pone l’accento sugli Sprar, e su come il decreto Salvini rischia di distruggere questo modello di integrazione: con il provvedimento realizzato dal leader del Carroccio “si favorisce la forte concentrazione di persone nei grandi centri di accoglienza straordinaria e si rischia l’aumento delle persone presenti nei centri di permanenza per il rimpatrio”.

A sorpresa (ma non troppo), l’odg di Elide Tisi ha trovato il parere favorevole della maggioranza pentastellata che compone il consiglio comunale di Torino.

La capogruppo del M5S, Valentina Sganga, ha parlato di “stimolo” per migliorare il provvedimento, mentre il consigliere Antonino Iaria (M5S) e l’assessore ai Servizi Sociali, Sonia Schellino, hanno rimarcato il rischio di un’illegalità sempre più crescente con le nuove norme fortemente volute dal responsabile del Viminale.

Una delle due voci contrarie, Fabrizio Ricca (Lega Nord), ha ricordato ai presenti come il decreto sicurezza e immigrazione fosse presente all’interno del contratto di governo stipulato tra i leghisti e il M5S.

error: Content is protected !!