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Decreto flussi 2018: tutto quello che c’è da sapere

Il decreto flussi: ecco cos’è

Ogni anno, il Governo con il decreto flussi 2018, stabilisce il numero di ingressi in Italia di cittadini stranieri non comunitari, per motivi di lavoro autonomo o stagionale.

Con il decreto, quindi, vengono stabilite in concreto le quote degli immigrati extracomunitari entro le quali possiamo consentirne l’ingresso, con alcune precisazioni. In casi particolari vengono sancite delle quote flussi maggiori per i cittadini che provengano da Stati che abbiano sottoscritto accordi con l’Italia per la riammissione e per i cittadini di origine italiana che siano iscritti presso delle apposite liste situate presso le rappresentanze diplomatiche/consolari italiane all’estero.

I flussi 2018

Il decreto flussi 2018 è stato approvato dal Governo e firmato il 15 dicembre 2017 dal Presidente del Consiglio dei Ministri, e attualmente è al vaglio degli organi di controllo per quanto concerne il visto e la successiva registrazione. Per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, invece, dovremo attendere la seconda metà di gennaio 2018.

Quali sono le quote sancite dal Decreto flussi 2018

La quota massima sancita dal decreto flussi 2018 è pari a 30.850 unità, delle quali 18.000 sono riservate agli ingressi di lavoro di tipo stagionale.

Le restanti 12.850 unità sono, invece, in parte riservate a determinate categorie di lavoratori, in particolare i lavoratori autonomi, stagionali, ai lavoratori di origine italiana e ai lavoratori che hanno seguito all’estero dei corsi di formazione ai sensi dell’articolo 23 del Testo Unico sull’Immigrazione; l’altra parte è destinata alle conversioni.

Come presentare la richiesta

La procedura per presentare la richiesta è ormai da diversi anni gestita in via telematica, quindi è sufficiente muoversi in autonomia, collegandosi al sito del Ministero dell’Interno, oppure rivolgersi ad uno dei patronati presenti in tutta Italia e che offrono il servizio in maniera gratuita.

Per poter presentare la richiesta, bisogna rispettare determinati requisiti:

  • Una sussistenza di un reddito minimo che permetta il sostentamento;
  • Una idonea sistemazione abitativa;
  • La sottoscrizione di una proposta di contratto di soggiorno;
  • Insussistenza di motivi ostativi all’ingresso (in particolare casellario penale).

Inoltre, sarà necessario acquistare una marca da bollo da 16 e inserirne il numero seriale nella domanda presentata.

Tutta la documentazione attestante tali requisiti, sarà consegnata allo Sportello Unico nel momento in cui si viene chiamati per stipulare il contratto di soggiorno.

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