Decreti sicurezza, il governo litiga. M5S non vuole lo smantellamento

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Anche sulle modifiche al decreto sicurezza il percorso sembra piuttosto lungo.

Il testo presentato dal Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha prodotto una discussione di un’ora e mezza tra le varie forze politiche che formano la maggioranza di governo.

Le posizioni sono ben note. Da una parte il Partito Democratico, Liberi e Uguali e Italia Viva chiedono lo smantellamento dei provvedimenti fortemente voluti dall’ex responsabile del Viminale, Matteo Salvini; dall’altra il Movimento 5 Stelle vuole che si intervenga solo sulle parti del testo oggetti dei rilievi del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Proprio questa distanza ha portato allo scontro, con l’attuale capo politico dei pentastellati Vito Crimi che ha respinto la richiesta di PD-LeU-IV.

Per farla breve, il M5S è d’accordo su una modifica parziale del provvedimento, in linea con quanto indicato dal Capo dello Stato. Per il Movimento 5 Stelle è quindi possibile ridurre le maxi multe alle navi che soccorrono i migranti in mare, eliminando il milione di euro introdotto da Salvini e ripristinando le sanzioni fino a 50mila euro.

Inoltre, per i pentastellati si può procedere all’annullamento della confisca dell’imbarcazione. Infine, il M5S è favorevole al ripristino della discrezionalità del magistrato sulla causa di non punibilità per la “particolare tenuità del fatto” alle ipotesi di resistenza, oltraggio, violenza e minaccia a pubblico ufficiale.

Un approccio considerato troppo tenero da “dem”, sinistra e renziani. “Noi lavoriamo per azzerare gli effetti negativi dei decreti Salvini che, eliminando la protezione umanitaria, hanno prodotto 30mila irregolari in più”, ha detto all’ANSA il viceministro dell’Interno, Matteo Mauri (PD).

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