Coronavirus, solo l’1,5% degli irregolari ha contratto il Covid-19. Viminale e medici smontano i sovranisti

foad aodi

I migranti irregolari diffondono il Covid-19″. E’ una frase che si sente pronunciare molto spesso in queste ultime settimane, da quando i contagi di coronavirus sono ripresi a salire anche nel nostro Paese.

Le forze politiche sovraniste, tra cui Lega e Fratelli d’Italia, attribuiscono agli sbarchi dei migranti la causa principale di questa nuova impennata, tanto da arrivare ad accusare il governo “Conte bis” di “spargere infetti” sul territorio nazionale.

Ma dopo la secca smentita da parte del Ministero dell’Interno, che ha fornito i dati riguardanti migranti e coronavirus (1.218 migranti positivi nei centri di accoglienza dall’inizio della pandemia, lo 0,4 per cento del totale, ndr), anche un’altra autorevole voce si eleva per smontare la tesi imbastita principalmente dai partiti guidati da Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Foad Aodi, presidente dell’Associazione Medici di origine Straniera in Italia, è intervenuto in diretta alla trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Aodi ha confermato che sono in arrivo in Italia i cosiddetti “contagi di importazione”, ovvero persone che hanno contratto il Covid-19 all’estero e che entrano in Italia.

Alcuni di loro sono anche migranti, ma come precisa Aodi si tratta di percentuali davvero irrisorie.

In tutto, in Italia i migranti contagiati sono il 6% del totale, con la percentuale che scende all’1,5% se si tengono in considerazione i soli migranti irregolari.

Noi abbiamo proposto una tessera prevenzione Covid per tutti quelli che non hanno il permesso di soggiorno, per consentire loro di fare analisi e tutto cio’ che e’ necessario in questo momento”, le parole di Aodi riportate anche dall’agenzia Dire.

Il presidente dell’Associazione Medici di origine Straniera in Italia rivela che sono molti i migranti che hanno paura di fare accertamenti presso le strutture preposte: un timore che serpeggia soprattutto tra coloro che non hanno il permesso di soggiorno.

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