badanti coronavirus

Emergenza Coronavirus, le badanti straniere sono a rischio

La categoria delle colf è una di quelle più scoperte durante questa emergenza. Nei rapporti di lavoro non sono previsti ammortizzatori sociali, l’unica via di uscita sono le ferie

L’emergenza Coronavirus sta mettendo a rischio la vita di molte persone in Italia. Ma ha anche una profonda incidenza sulla vita lavorativa, tra chi può ancora muoversi e chi è costretto a stare a casa.

Come le colf e collaboratrici domestiche straniere che rischiano così seriamente di rimanere senza un lavoro ma anche senza tutele.

Andiamo con ordine: le colf che in questi giorni sono impossibilitate a fare il loro lavoro, come possono regolarsi?

E così, come devono fare le famiglie, che pure potevano fare conto sulle loro prestazioni?

In base all’ultimo decreto del governo non esiste una regola generale, ma il consiglio che viene dato anche dalle associazioni di categoria è quello di sospendere comunque l’attività, a meno che non sia strettamente necessario.

Il principio è uno solo: se la colf convive con la famiglia, nessun problema. Se invece presta il suo servizio a ore, non può muoversi e quindi è necessario stoppare.

Ma se una famiglia invece vuole mantenere comunque in piedi il rapporto di lavoro, allora le soluzioni sono due.

O sospendere l’attività, recuperando poi le ore in un secondo momento.

Oppure mettere la colf in ferie (eventualmente anticipate) perché non esiste per questa categoria di lavoratrici il congedo ordinario.

Ricordiamo che il Contratto Collettivo di categoria prevede un massimo di 26 giorni di ferie per rapporti di lavoro lunghi 12 mesi.

Sarà anche possibile il ricorso al licenziamento ad nutum. Così, dopo l’interruzione del rapporto di lavoro del collaboratore domestico potrà percepire l’indennità di disoccupazione Naspi per le colf.

Il licenziamento può essere effettivo solo con preavviso da 8 a 15 giorni, in base all’anzianità di servizio. Nel caso di licenziamento per giusta causa invece non c’è bisogno di preavviso.

Con le leggi attuali per le colf non è prevista la Cassa integrazione e nemmeno altri ammortizzatori sociali.

Però in via eccezionale nel prossimo decreto del governo la cassa integrazione allargata potrebbe essere estesa anche ai lavoratori domestici. Una richiesta già avanzata dalle associazioni di settore.

3 thoughts on “Coronavirus, badanti e colf straniere senza tutele

  1. Salve ,,, prima di tutto vorrei ringraziarvi x essere dalla nostra parte ( Immigrati ) . Seconda cosa il Governo anzi i Politici dovevano fare un decreto serio x dare piu sostegño e sicurezza a noi Colf/ Badante..In verita c’e sono tanti di noi che lavora piu ore di quell orario dichiarato..Purtroppo noi Colf/ badanti Immigrati non possiamo far nienti ma il governo SI se i compitenti lo fanno i loro dovere come si devi.Questo sistema le fa risparmiare tutti i datori di lavoro..Sarebbe molto bello e saremo grati se un domani il governo si fa una leggi in cui si lavora solo in 8 ore giornalieri e x chi lavora giorni e notti 10 0re massimo al giorno in 5 giorni chi in regola e x chi non sono in regola devono essere regolarizzati ci sono tantissimi credo x che si sono passati tanti anni dopo l’ ultima sanatoria.In piu vorrei anche suggirire di ABBASSARE ANCHE L’ETA’PENSIONISTICA.IL NOSTRO LAVORO NON SONO FACILE …Non siamo come i POLITICI che stanno quasi tutto il giorno a parlare seduti ..Io spero e le auguro che i Politici ci Danno un po di PIETA’ su di noi Ringrazio di cuore…

  2. Salve . Sono una badante 24 ore. Mia assistita morta tre giorni fa. Ora sue parenti mi danno 5 giorni per andare via. Dove vado ? Ora non si può veloce trovare un altro lavoro,non si po spostarci. Ho un permesso per 6 mesi di asilo,che scarderà in primi giorni di giugno. Non ho passaporto, anche se avessi non posso più tornare a mio paese. Veramente sono disperata.

Lascia un commento