Contributo per rinnovo permesso di soggiorno, il Ministero dovrà risarcire 35 stranieri

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La sentenza emessa dal Tribunale di Lecco è una di quelle destinata a fare giurisprudenza.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze dovrà infatti risarcire 35 cittadini stranieri perchè costretti a fornire un contributo riguardante il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno. Contributo che ovviamente i 35 stranieri non erano affatto tenuti ad erogare.

Il giudice Carlo Boerci ha dato ragione agli avvocati Alberto Guariso, Susanna Pelzel e Livio Negri dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione, che hanno voluto portare in tribunale una battaglia della CGIL contro questo pagamento imposto nel 2011 dallo Stato per rinnovo del permesso di soggiorno.

Come spiega il quotidiano “Il Giorno”, nel 2011 fu introdotto un contributo, di importo variabile tra le 80 e le 200 euro (a seconda della richiesta, ndr), a carico dei migranti che inoltravano domanda di rinnovo del permesso di soggiorno.

Nel 2015 la Corte di Giustizia Europea ha dato ragione al sindacato, evidenziando come il contributo richiesto fosse spropositato e rendesse di fatto impossibile la richiesta di rinnovo a molti stranieri. Incrementi che furono poi annullati dal Tar del Lazio e dal Consiglio di Stato.

Tuttavia l’Italia non ha mai restituito le somme ottenute, ed è per questo che la CGIL ha portato avanti la sua battaglia, conquistando una vittoria probabilmente storica.

“Una sentenza che risponde alle istanze presentate da molti cittadini migranti – le parole dei vertici della Cgil riportate sul “Giorno” – Cercheremo di informare, in modo più esteso, i tanti che oggi si trovano ancora in queste condizioni per aiutarli a recuperare quanto, alla luce della sentenza, risulta sborsato ingiustamente”.

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