Presidente Conte: “Presto modifiche ai decreti sicurezza”

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I decreti sicurezza verranno modificati. Lo ha assicurato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenuto in conferenza stampa a Madrid dopo l’incontro bilaterale con il presidente del Governo spagnolo, Pedro Sanchez.

I decreti sicurezza, fortemente voluti da Matteo Salvini quando ricopriva il ruolo di ministro dell’Interno (nel primo governo Conte con maggioranza M5S – Lega, ndr), hanno subito un duro colpo dalla Corte Costituzionale, che ha stabilito come la norma che esclude i richiedenti asilo dall’iscrizione anagrafica sia illegittima.

Nel governo (quello attuale “giallorosso”) si sta ancora discutendo su come modificare la misura leghista: c’è chi vorrebbe l’eliminazione totale (LeU, Italia Viva e PD) e chi invece opta per delle modifiche sulla base dei rilievi presentati dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Conte fa sapere che le discussioni tra le varie forze politiche che sostengono il suo governo hanno di fatto portato ad un’intesa. “Siamo pronti per portare in Parlamento un decreto che modifica alcuni profili di quei decreti Sicurezza che ci paiono meritevoli di essere riformulati – ha detto il premier –

L’abbiamo scritto nel progetto politico che ho presentato al Parlamento, con cui è nato questo governo e su cui ho chiesto la fiducia. Ci sono profili di quei decreti che vanno modificati, anche in linea con alcune osservazioni del presidente della Repubblica”.

Conte si è poi soffermato anche sulla regolarizzazione dei migranti, che sembra non aver ancora ottenuto gli esiti sperati nel settore agricolo. Il premier ribadisce di voler “contrastare il lavoro nero, il caporalato, la tratta dei migranti” e che la misura ha dato “la possibilità a tanti invisibili che sono sul nostro territorio di poter accedere, facendo richiesta, e poter avere un contratto e un’opportunità di lavoro alla luce del giorno”.

I numeri illustrati dal capo del Dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del ministero degli Interni, Michele di Bari, rivelano che le domande – al 10 luglio, ndr – sono oltre 93.000, ma 81.674 riguardano il settore domestico.

Per presentare la domanda c’è tempo fino al 15 agosto.

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