Chiede la cittadinanza italiana dal braccio della morte in Florida

Condannato a morte negli Usa, chiede la cittadinanza italiana

Henry Sireci, di origini palermitane, da 42 anni è nel braccio della morte in un carcere della Florida condannato per omicidio. Ora i suoi avvocatihanno chiesto di farlo diventare cittadino italiano ius sanguinis.

A luglio ha compiuto 70 anni e ha passato gli ultimi 42 nel braccio della morte in un carcere della Florida, perché accusato di aver ucciso un uomo.

Ma ora per Henry Sireci potrebbero aprirsi le porte di una nuova speranza: l’uomo infatti è di origine italiana per via dei nonni, emigrati negli Stati Uniti da Caccamo in provincia di Palermo, e così attraverso i suoi avvocati ha chiesto ufficialmente la concessione della nostra cittadinanza almeno per evitare l’esecuzione.

Una richiesta appoggiata anche dal sindaco del comune siciliano, Nicasio di Cola che si è detto pronto ad intervenire in favore di un suo concittadino facendo pressione sul ministero degli Esteri perché intervenga sulla questione e conceda la cittadinanza che evirerebbe l’esecuzione di una persona innocente.

Sireci infatti venne arrestato e successivamente condannato alla pena capitale nel 1976 per l’assassinio di Howard Poteet, un venditore di auto usate, anche se si è sempre dichiarato innocente.

Secondo la ricostruzione in tribunale, nel dicembre del ’75 avrebbe fatto visita ad una concessionaria di Orlando litigando violentemente con Poteet, che era uno dei venditori, e colpendolo a morte con un coltello e una chiave inglese (in tutto più di cinquanta colpi come venne dimostrato durante il processo), finendo per tagliargli la gola.

Sireci però, anche se non ha mai negato di essere stato a vedere quella macchina, si è sempre dichiarato innocente anche se per l’accusa quello era un tentativo di rapina finito male.

Due anni fa un giudice della Corte Suprema, Stephen Breyer, in contrasto con i colleghi che avevano rifiutato di riesaminare il caso, aveva chiesto una revisione alla luce dei quarant’anni passati dall’uomo in carcere, ma per il momento la pratica non è stata riaperta.

Ora ci provano di nuovo gli avvocati di Sireci con questa richiesta che deve però necessariamente passare per l’approvazione da parte dello Stato italiano.

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