Caporalato, sei arresti a Latina: migranti in “condizioni disumane”

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Sfuttati al massimo, in condizioni disumane, costretti a lavorare per dieci ore di fila nei campi senza nemmeno un attimo di pausa. Il tutto per la misera cifra di 4 euro l’ora.

Nel mirino delle forze dell’ordine è finita da tempo la Agri Amici Società Cooperativa di Sezze, in provincia di Latina.

Quella che all’esterno poteva apparire come una semplice cooperativa, in realtà era una vera e propria centrale adibita al caporalato più sfrenato nei confronti di circa 400 stranieri.

I lavoratori finiti nella rete della finta cooperativa sono per la maggior parte provenienti dagli Stati del Nord Africa e dalla Romania.

Su di loro si abbatteva il caporalato di quella che la stessa Squadra Mobile di Latina, che ha provveduto a sgominare, ha definito “associazione a delinquere”.

L’intervento degli agenti del centro laziale, in coordinamento con gli uomini del Servizio Centrale Operativo diretto da Alessandro Giuliano, ha fatto scattare le manette per sei italiani, oltre al sequestro di
automezzi, beni (tra cui i proventi dell’attività criminosa, ndr) e case degli arrestati.

Per loro è già stata formulata l’accusa di violazione della normativa sul caporalato, ma per gli indagati la procura di Latina ha anche contestato altri reati, che vanno dall’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro all’estorsione, dal riciclaggio a reati tributari.

All’interno dei furgoni della sedicente Cooperativa veniva stipato un numero molto più alto di lavoratori stranieri rispetto al limite consentito (circa il doppio, ndr).

I braccianti venivano trasferiti da un paese all’altro. Nell’inchiesta sono coinvolti anche un sindacalista e un ispettore del lavoro accusato di corruzione. 

L’arresto dell’associazione a delinquere è stato salutato con soddisfazione dal Governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “E’ un’importante vittoria, grazie alla Polizia di Stato – ha detto Zingaretti – Nessuna tolleranza per il caporalato e per lo sfruttamento del lavoro”.

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