Braccianti in piazza, il grido di Soumahoro: “Conte ascolti i problemi dei lavoratori”

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Agli “Stati Generali” rispondono gli “Stati Popolari”, con il grido di migliaia di lavoratori che non potranno accedere alla regolarizzazione e che chiedono disperatamente di essere ascoltati dal governo Conte.

La manifestazione, che si è svolta in Piazza San Giovanni, a Roma, ha visto la presenza di tantissime persone, senza simboli di partito. Un aspetto rimarcato dal leader delle proteste dei lavoratori, l’attivista sociale e sindacale Aboubakar Soumahoro, che ha lanciato un appello rivolgendosi proprio al Presidente del Consiglio.

“Conte, esci dal Palazzo e vieni in piazza ad ascoltare i problemi della società reale per dare risposte concrete”.

I problemi a cui fa riferimento Soumahoro sono effettivamente molto pesanti. Il governo, ed in particolar modo il ministro per le Politiche Agricole, Teresa Bellanova, ha voluto fortemente introdurre una regolarizzazione dei migranti per salvaguardare settori come quello agricolo e quello domestico.

Tuttavia, se per colf e badanti il riscontro c’è, non si percepisce alcuna spallata al caporalato nei campi. Troppo poche le domande nel settore dell’agricoltura, anche a causa dei requisiti che tagliano fuori tantissimi lavoratori stranieri.

“Ciò che manca nelle campagne non sono le braccia ma i diritti dei braccianti”, tuona Aboubakar, che sottolinea come la regolarizzazione si sia rivelata finora “un fallimento”.

L’attivista sociale e sindacale si è poi soffermato anche sui decreti sicurezza e sulla trattativa in corso tra le varie forze che compongono la maggioranza di governo. Alcuni spingono per la cancellazione dei decreti introdotti da Matteo Salvini durante il suo periodo al Viminale, altri (il Movimento 5 Stelle, ndr) vorrebbe solo modificarne alcune parti basandosi sui rilievi del Presidente della Repubblica, Giorgio Mattarella.

Soumahoro critica questo stallo e si mostra molto scettico sulla riscrittura dei provvedimenti: “È ancora tutto fermo al parcheggio”.

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