Porti italiani chiusi: “Per quarantena migranti trasferiti su altre navi”

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I porti italiani sono stati chiusi dopo che il Governo ha stabilito che il nostro non può essere più considerato un approdo “sicuro” per i migranti, a causa della vasta diffusione del contagio da coronavirus.

Nel frattempo, c’è comunque da garantire assistenza e cure a tutti i migranti che vengono soccorsi in mare. Proprio su questo aspetto si è soffermato il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nella consueta conferenza stampa dedicata ai numeri dell’emergenza sanitaria.

“Oggi ho firmato un provvedimento per l’assistenza e la sorveglianza sanitaria dei migranti soccorsi in mare che sono sbarcati nel nostro Paese. Questo provvedimento si è reso necessario dopo che i nostri porti sono stati dichiarati non sicuri per l’emergenza del coronavirus”, ha dichiarato Borrelli durante la conferenza stampa.

Abbiamo individuato il capo Dipartimento delle libertà civili e dell’immigrazione del Ministero dell’Interno – aggiunge Borrelli – per assicurare la sorveglianza sanitaria che dovrà individuare navi o strutture sulla terraferma dove garantire la quarantena per i migranti”.

Come riportato dall’Adnkronos, il capo della Protezione Civile ha poi annunciato che il meccanismo verrà attuato per la prima volta sulla Alan Kurdi, che ha soccorso 156 migranti.

Per queste persone verrà quindi individuata – con il supporto della Guardia costiera – una nave dove verranno trasferiti nelle prossime ore per la quarantena e tutti i relativi controlli della Croce Rossa italiana e delle autorità sanitarie locali.

Stando a quanto riportato dalla Sea Watch in un tweet, l’ultimo naufragio avvenuto tra Malta e Tripoli avrebbe provocato diversi morti: sui 4 gommoni alla deriva erano presenti 250 migranti. La ONG ha parlato di “naufragio annunciato“.

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