Bangladesh, elezioni in un clima di paura : Vittoria netta di Hasina Sheikh

Domenica 30 dicembre 104 milioni di bengalesi sono stati chiamati a rinnovare il parlamento ma l’opposizione e osservatori neutrali denunciano un clima ostile

Poco più di 100 milioni di persone, in un Paese che per quasi il 90% è musulmano, sono chiamati domenica 30 dicembre a rinnovare il Parlamento in Bangladesh ma l’avvicinamento al verdetto delle urne è stato caratterizzato da proteste, violenze e una situazione generale che fa temere agli osservatori neutrali una deriva dittatoriale soprattutto perché negli ultimi giorni diversi giornalisti sono stati minacciati e ci sono stati diversi arresti tra chi si oppone all’attuale governo guidato dalla 71enne Sheikh Hasina,

Sono sostanzialmente due le coalizioni che si presentano come favorite: da una parte l‘Awami League, ossia la Lega Popolare che sostiene l’attuale primo ministro in cerca del quarto mandato di fila e dall’altra il Jatiya Oikya Front (cioè il Fronte Nazionale Unito), nato di recente e guidato da
Kamal Hossain.

Con lui ci sono anche il partito Nazional Socialista-Jatiya Samajtantrik Dal, i Lavoratori del Popolo-Krishak Sramik Janata League ma soprattutto il Bangladesh National Party (Bnp) dell’ex primo ministro Khaleda Zia.

elezioni in Bangladesh

Una figura controversa, visto che lo scorso febbraio è stata condannata a cinque anni di prigione dopo essere stata riconosciuta colpevole di corruzione e successivamente aumentata di altri due anni per abuso di potere.

Al momento però più che dei candidati e dei partiti che scalano il potere fanno notizia le violenze nel Paese che nei giorni scorsi è stato di fatto isolato dal resto del mondo per una pesante limitazione dei contatti su internet, in alcune zone del tutto assente.

Negli scontro tra opposte fazioni elettorali sono stati registrati undici morti, centinaia di feriti e più in generale un caso che rispecchia quanto visto negli ultimi anni in Bangladesh.

Una situazione quasi paradossale, alla luce della evidente crescita nell’economia locale come dimostra l’evoluzione crescente del Pil.

Ma il prezzo per questo boom economico, secondo gli oppositori al governo e molti critici esterni, è altissimo per quello che riguarda le vite umane con migliaia di lavoratori sfruttati e sotto pagati.

A dimostrarlo ci sarebbe anche il fatto che a fronte di un numero limitato di nuovi ricchi, la vita quotidiana della popolazione è diventata sempre più difficile e i poveri sono aumentati.

Il Bnp ha apertamente denunciato la difficoltà di riuscire a fare una campagna elettorale in condizioni normali e nell’ultimo mese diversi candidati dell’opposizione hanno accusato di essere stati fisicamente attaccati per le loro idee.

E nel 2018 complessivamente si calcola che siano complessivamente 300mila i leader e gli attivisti (soprattutto del Bnp) accusati o incarcerati pur di non far svolgere loro la campagna elettorale.

Inoltre un recente rapporto di Human Rights Watch, che ha raccolto una serie di interviste e testimonianze importanti, ha messo in evidenza una serie di misure improntate all’autoritarismo, a cominciare dal controllo quasi totale della libertà di espressione, concretizzata nel bavaglio a giornali, reti televisive e social media. Un esempio?

Tre settimane fa il National Telecommunication Monitoring Center coordinato dal ministero dell’Interno ha ordinato la chiusura o la sospensione di ben 54 siti web.

Elezioni in Bangladesh: 15 morti, spenta “Jamuna Tv”, ristretto l’uso di Internet. Sheikh Hasina (AL) e Kamal Hossain si sfidano. Vittoria del Premier Hasina

Elezioni bangladesh : vittoria netta di Hasina

L’alleanza guidata dalla Lega popolare AL ha ottenuto 288 seggi

Il Partito nazionale guidato dall’ex presidente H. M. Ershad ne ha conquistati 20, mentre l’alleanza dell‘opposizione guidata dall’avvocato Kamal Hossain ne ha avuti solo 7

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