minori immigrati

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La vicenda relativa all’autista di origine senegalese che ha sequestrato un’intera scolaresca a San Donato Milanese – e che non è riuscito a portare a termine il suo folle piano grazie anche alla bravura di alcuni giovanissimi studenti – ha fatto riaccendere la discussione in merito allo Ius Soli, ovvero alla concessione della cittadinanza italiana anche ai figli di immigrati che nascono nel nostro Paese.

La linea del governo Conte non è cambiata, anche e soprattutto per la ferrea volontà del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, di non cedere di un millimetro sulle questioni riguardanti l’immigrazione.

Un approccio evidente anche con i “porti chiusi“, un’altra questione che alimenta scontri con l’opposizione (e anche con alcune parti del Movimento 5 Stelle, alleato di governo).

Eppure, stando agli ultimi dati, gli italiani di seconda generazione sono in continuo aumento.

A fronte di una popolazione minorile di 9 milioni e 800 mila tra ragazzi e ragazze, i figli di cittadini stranieri sono oltre un milione, pari a circa il 10%.

Rispetto a qualche anno fa, dove i dati evidenziavano che i figli dei genitori immigrati erano nati prevalentemente all’estero, la tendenza pare essere cambiata: la maggioranza di ragazzi di origine immigrata è infatti nata in Italia (circa 7 su 10).

Sono dati che stanno molto a cuore all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), che ha deciso di formulare delle raccomandazioni ed inviarle a ministeri, regioni, comuni, servizi sociali, assistenti sociali e giornalisti: l’obiettivo è proprio quello di tutelare le nuove generazioni di origine immigrata, favorendo inclusione e partecipazione.

Molto importanti sono i riferimenti che vedono come destinatario il ministro dell’Interno: “Quando i genitori vanno a rinnovare il permesso di soggiorno è necessario il rispetto con cui ci si rivolge alle persone, anche il dare del lei e anziché del tu – si legge – E’ un rispetto che spesso ha degli spettatori perché a volte i figlie se li portano dietro. Un figlio che nota un atteggiamento di poco rispetto nei confronti dei genitori nell’interlocuzione fra l’amministrazione e il genitore ovviamente coverà una rabbia destinata a esplodere. E’ opportuno abbassare i toni”.

La convivenza delle culture, spiega la garante Filomena Albano, è la vera sfida, tenendo presente “l’unicità e l’identità di ognuno”.

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