Arrestati tunisini nel casertano per permessi di soggiorno falsi e terrorismo

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Sospettati di terrorismo, arrestati nove nordafricani nel casertano

Su tutti spicca Mohamed Khemiri, cittadino tunisino ritenuto a capo di un’organizzazione che faceva ottenere permessi di soggiorno con falsi contratti di lavoro

Nella comunità islamica che risiede in provincia di Caserta è soprannominato ‘Bin Laden’ e dopo gli attentati dell’Isis in Francia si Facebook si è rallegrato in arabo. Per questo e altri motivi Mohamed Khemiri, cittadino tunisino, è stato arrestato dai carabinieri del reparto Antiterrorismo del Ros di Napoli.

L’uomo risiede a San Marcellino, nel casertano, e il sospetto degli inquirenti è che sia a capo di una struttura ben articolata, forse addirittura una cellula che punta alla jihad della quale Khemiri sarebbe il leader.

E insieme a lui sono stati arrestati otto cittadini provenienti dal Nord Africa che riuscivano a far ottenere falsi contratti di lavoro e false buste paga a loro connazionali, assicurando così le condizioni ideali per il rilascio dei permessi di soggiorno sul territorio nazionale.

Si è anche scoperto che i titolari di alcune aziende tessili del casertano erano complici dell’organizzazione, perché producevano falsi contratti di lavoro in cambio di soldi.

Le indagini sono state portate avanti dai carabinieri del Ros in collaborazione con il comando provinciale di Caserta, e sono state coordinate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere. Come ha confermato il procuratore capo, Maria Antonietta Troncone, sono stati ricostruiti i rapporti tra gli individui indagati e quelli arrestati, ma continua l’attività relativa all’inchiesta sul terrorismo.

Il tunisino Khemiri viveva sopra la moschea di San Marcellino, principale luogo di culto islamico del Mezzogiorno e frequentato anche dagli altri magrebini indagati, anche se l’imam Nasser Hidouri (tunisino) ha sottolineato subito che l’uomo non aveva nessun ruolo attivo all’interno della moschea, pur risultando il custode.

Prime ammissioni di Khemiri

Insieme a Mohamed Khemiri, sono stati sentiti anche gli altri indagati, 4 dei quali arrestati nel blitz di venerdì ; anche loro avrebbero fatto ammissioni sul traffico di permessi di soggiorno falsi utilizzato per regolarizzare la posizione degli stranieri privi dei requisiti, ognuno dei quali era venduto agli acquirenti stranieri seicento euro.

Risulta inoltre accusato di far propaganda con i social network inneggiando agli attentati dei terroristi dell’ISIS e con propaganda antisemita.

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